Un fatto di cronaca, rimbalzato sui media locali lo scorso 11 marzo, che ha colpito migliaia di persone per le modalità cruenti di tutta la vicenda che ha visto come vittima un piccolo bassotto di nome Pallino, ritrovato nel giardino di casa con le falange delle zampe amputate.
La proprietaria del cane aveva raccontato di essersi assentata di casa, tempo di prendere un caffè al bar. Al suo ritorno, avrebbe ritrovato il suo adorabile cane gravemente ferito. Una scena scioccante e una corsa contro il tempo dal veterinario per salvare il povero animale che, per giorni, ha lottato per restare in vita. I proprietari del cane avevano poi presentato una denuncia contro ignoti, segnalando alle forze dell’ordine di aver ricevuto in passato delle lettere minatorie nelle quali erano intimati a far smettere di abbaiare il loro cane.
Una situazione da subito complessa e inaccettabile, tanto che la stessa Associazione di Difesa animale e ambiente (AIDAA) prese subito le parti dei proprietari, mettendo una taglia di 30mila euro per individuare i responsabili di quel gesto atroce.
Tuttavia, in un recente post pubblicato sul suo blog, Aidaa ha resto noto di aver ritirato la taglia su ignoti, in quanto i proprietari avrebbero cambiato la versione dei fatti, dichiarando che si sia trattato di un errore e che il cane si sarebbe ferito da solo: “Avendo appreso che il bassotto Pallino si sarebbe inferto da solo le mutilazioni alle zampette posteriori, AIDAA immediatamente al fine di evitare ogni speculazione sospende la taglia di 30.000 euro che era stata posta sulla testa di eventuali aggressori del cane”.
Tutta la vicenda, sembra non convincere i volontari AIDAA e in un post successivo, l’associazione animalista sembra rinnovare la richiesta di “chiarezza” sul caso: “Al momento io non ho elementi per pensare che qualcuno possa arrivare a sostenere senza le prove l’autoamputazione da parte del piccolo bassotto, certo è che vogliamo chiarezza su come sono andate le cose, ci sono delle zone d’ombra, come il fatto dichiarato dai proprietari che il cane era stato prima portato via e poi riportato in giardino con le zampine tagliate”, ha commentato il presidente Aidaa, Lorenzo Croce, ricordando che “ci sono le lettere anonime e la denuncia ai carabinieri e qualcuno che si era spinto fino ad accusare i vicini in quanto il cane abbaiava troppo”.
“Ora noi ci aspettiamo che la chiarezza venga fatta fino in fondo, ovviamente per quanto ci riguarda abbiamo deciso di attendere qualche giorno, ma se questa chiarezza non arriverà ci rivolgeremo alla magistratura per capire se il cane in qualche modo era stato sottoposto a violenze o soprusi tali da indurlo ad arrivare all’automutilazione. Attendiamo fiduciosi gli esiti di questa nostra richiesta”, conclude la nota.
Elementi strani che sembrano non corrispondere con la prima versione fornita alle autorità dai proprietari, come ad esempio il fatto che nel giardino non siano state ritrovate le falange e che non vi erano tracce di sangue, tanto da portare a pensare che il cane fosse stato prelevato per essere seviziato e poi riportato nel giardino dell’abitazione. Forse, i proprietari temono ulteriori ritorsioni e hanno preferito cambiare la versione dei fatti. Un mistero sul quale Aidaa pare determinata ad andare fino in fondo.
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