Perdere un animale è l’inizio di un incubo al quale non c’è mai fine. Ci sono casi nei quali un cane può scappare di casa, magari da un angolo del giardino oppure potrebbe essere stato rubato. Il padrone dal canto suo si sente perso e disorientato, preso da quel senso di vuoto misto alla paura e al terrore che portano ad uno stato emotivo di lacerazione, per cui fa l’impossibile per ritrovare l’amato compagno 4zampe, preoccupandosi di non essere presente nel momento del bisogno del suo cane, in preda a chi sa quale situazione all’esterno, pieno di pericoli. Il cane potrebbe far ritorno a casa, potrebbe rimanere investito, perdersi oppure essere preso da persone che non si accertano se abbia il microchip e non fanno nulla per diffonderne il ritrovamento. In questi casi è difficile avere la speranza di riabbracciare il compagno peloso e una persona resterà per anni, forse tutta la vita, chiedendosi che fine abbia fatto il suo cane.
E’ una condizione terribile per un amante dei cani, tanto più da quando sono diventati a pieno titolo membri della famiglia. Oggigiorno, grazie alla rete e ai social network si sta creando un vero e proprio network di animalisti che condividono annunci, ritrovamenti, smarrimenti. Una catena di solidarietà che ha portato a molti successi e storie a lieto fine.
In questo panorama, però, la notizia che giunge da Palermo pone numerosi interrogativi riguardo non solo al commercio illegale ma anche ai furti mirati alla vendita dei cani, soprattutto quelli di razza.
E’ la storia di Vanda, una dolce boston terrier di sei anni, scappata dal giardino di casa. I proprietari disperati l’avevano cercata ovunque, lanciando appelli anche in rete, accolti dagli animalisti che hanno provveduto a diffondere la notizia ovunque.
Ma per Vanda non si è trattata di una semplice fuga. La cagnolina era stata trovata da una signora che anziché preoccuparsi di cercare i possibili padroni o di verificare se il cane avesse il microchip, ha preferito mettere un annuncio di vendita del cane.
I proprietari di Vanda, grazie a Facebook hanno ricevuto la segnalazione di un annuncio in cui c’era la foto di Vanda messa in vendita come Carlino a 200 euro.
Insomma, nel giro di due giorni, la signora che aveva ritrovato il cane, aveva ben pensato di guadagnare e aveva messo subito in vendita l’animale. Un comportamento che ha rafforzato l’idea dei proprietari che il cane fosse stato “rubato”.
“La mia ragazza e i poliziotti dell’Investigativa del commissariato di San Lorenzo – racconta Francesco Fucà a LiveSicilia – sono stati fondamentali. Silvia ha lanciato l’appello per ritrovare il cane, è riuscita a spargere la voce il più possibile, fino a permettermi di individuare l’annuncio. Gli agenti sono stati gli angeli di Vanda, visto che sono riusciti a recuperarla nell’abitazione di chi avrebbe voluto venderla”.
L’uomo racconta che “dalle telecamere, avevamo notato una donna che l’afferrava. Non sapeva fosse mio, ma non si è preoccupata di controllare la presenza o meno del microchip. Ed ha così pensato, in modo molto superficiale, di mettere il mio cane in vendita. Due giorni terribili in cui mi è venuto a mancare quello che per me è un membro della famiglia”.
Grazie all’annuncio la polizia è risalita alla donna e la piccola Vanda è tornata a casa: “Ringrazio il commissariato con tutto il cuore, per la passione di questi ragazzi e l’amore con cui si sono occupati di questa vicenda che, per fortuna, si è conclusa con il lieto fine”, ha aggiunto Fucà.