Verdello, comune di quasi ottomila anime nel bergamasco: qui ha luogo una vicenda grottesca. Una donna si è vista recapitare una multa perché ha troppi cani. Le proteste dei vicini e un regolamento regionale, infatti, hanno costretto il sindaco a prendere provvedimenti. Di 300 euro la sanzione per “non aver comunicato al sindaco di essere in possesso di un così alto numero di animali d’affezione”. In sostanza, il regolamento regionale approvato ad aprile parla di massimo dieci animali, la donna di cani ne ha venti.
Secondo la Regione, “si può evitare di comunicare al sindaco di tenere, non a scopo di lucro, i propri cani e gatti con un’età non inferiore a sei mesi nei propri locali o spazi abitativi, solo se non superano il numero di dieci”. Nell’abitazione, una villetta con giardino, si sono recati gli agenti della polizia locale. Che hanno trovato delle cuccette in cemento, prive di autorizzazioni. Queste ora saranno abbattute. A chiamare le forze dell’ordine sono stati i vicini esasperati dal continuo abbaiare. Ora la donna, probabilmente, darà vita a una battaglia legale per non vedersi portare via i cani.
Il caso di Vignate
Ad agosto, un caso simile è stato segnalato a Vignate, nel milanese. Un uomo viveva con ben 22 cani e la madre in una casa di meno di 100mq. La situazione sembra essere sfuggita di mano al punto che i vicini lo hanno segnalato all’Enpa che ha coordinato un intervento con la Polizia locale.
Dopo una verifica è scattato il sequestro e venti cani sono stati portati nel canile di Vignate a spese del Comune. Solo due esemplari sono stati lasciati al padrone. Secondo le indiscrezioni trapelate dai quotidiani locali, tra i cani sequestrati vi erano anche dei cuccioli nati da poco. Dopo gli accertamenti e le cure veterinarie gli animali potranno essere dati in adozione.
Non sappiamo molto delle condizioni in cui erano tenuti i cani nei due casi specifici. Va però detto che molte persone per istinto pensano di fare del bene e di salvare gli esemplari, raccogliendoli dalla strada. Ma spesso, non rispettano le esigenze dell’animale e lo condannano a vivere dentro quattro mura, con tantissimi altri esemplari, in un ambiente sporco. Quello che spesso accade in queste situazioni è che le persone sono sopraffatte e non riescono più a provvedere al benessere degli animali, alle loro necessità e cure.
GM