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Trento, Enpa alza la voce: “Via le trappole per l’orsa JJ4”

A Trento tornano le polemiche sulla vicenda riferita alla questione dell’orso: Enpa alza la voce e invita la regione a togliere le trappole.

L’orsa JJ4 con i suoi cuccioli (Fonte Facebook)

Ci sono vicende che sembrano non dover mai finire. Attanagliano un’intera stagione, spesso anche un anno, per poi protrarsi nel tempo. Purtroppo, di questi tempi “poveri e amari”, sembra che lo scontro (senza più venirsi incontro) sia diventato il nuovo modello di scambio. Ovviamente ciò appena narrato è un paradosso. Uno scontro a lunga gettata non può, in nessuna maniera, favorire un modello di scambio, che sia riferito al dialogo o qualunque altra forma di comunicazione.

Spesso e volentieri, durante soprattutto il periodo estivo di questa stagione infernale anche per colpa del Covid-19, abbiamo visto vari associazioni battersi per proteggere alcuni esemplari sotto lo sguardo “assassino” verso diversi specie di animali. In cima a tutto, nel vero seno della parola se visto anche a livello geografico, c’è stata la perenne diatriba, con duri scontri sul campo e via web, tra Enpa (Ente Nazionale per la Protezione degli Animali) e alcune regioni del Nord Italia. Tra queste il Piemonte, il Veneto e il Trentino Alto-Adige. E oggi parliamo proprio di questa Regione d’Italia, più esattamente della città di Trento, nella quale si è alzata la polemica proprio dei volontari di Enpa. Al centro della discussione delle trappole per l’orso JJ4.

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L’orso JJ4 in pericolo per le trappole: Enpa torna a farsi sentire con toni accesi

Un orso in tutta la sua bellezza e spontanea gentilezza (Fonte Facebook)

Come detto poc’anzi, quella di Enpa e altre associazioni è una battaglia che va avanti da lungo tempo, soprattutto dopo gli ultimi avvistamenti di orso, causati, tra le altre cose, dal troppo avvicinarsi degli esseri umani a zone ove l’habitat naturale non è il loro, ma proprio quello dell’orso.

L’ultimo e sgradevole fatto aveva visto come protagonista l’orso M49, sotto attacco e catturato per la terza volta. Anche in quel caso, associazioni, volontari e amanti degli animali, erano insorti contro un assiduo accanimento verso questo esemplare che nulla voleva se non quello di vivere in libertà e di essere rispettato ogniqualvolta qualcuno si avvicinasse al suo territorio.

Oggi, invece, parliamo sempre di orsi ma in merito alla vicenda delle trappole. Altro aspetto che proprio non è andato giù ai volontari di Enpa. Anzi: è stato divulgato un comunicato ove, tirando in causa il presidente della Provincia Autonoma di Trento, si chiede esplicitamente di ritirare questi strumenti pericolosi e “portatori” di seri guai, se non, in casi specifici, anche di morte

Enpa inizia il suo discorso affermando che: “Al presidente di regione Maurizio Fugatti chiediamo un secco dietrofront sulla cattura dell’orsa JJ4. Un esemplare innocente che probabilmente cercava di proteggere i suoi cuccioli dai cacciatori. Un esemplare che, oltretutto, a breve andrà in letargo”. Apre così Enpa in merito alla cattura dell’orsa attraverso delle trappole posizionate appositamente per lei. Poi prosegue: “La struttura che dovrebbe accoglierla, il Casteller, sta diventando illegale. È sotto gli occhi di tutti quanto sia incompatibile con le esigenze etologiche degli animali. Chiediamo un ripensamento da parte del presidente della Provincia Autonoma di Trento e l’immediata sospensione delle operazioni di cattura dell’orsa stessa”.

Per Enpa non è mai troppo tardi per porre fine a queste politiche, ma, al tempo stesso, non è mai troppo tardi per alzare la voce se qualcuno fa orecchie da mercante: “Basta con questi provvedimenti verso una specie protetta. È ora di finirla. Ricordiamo che l’abbattimento di questa specie, secondo anche dei dati scientifici, comporterebbe anche un impoverimento e danno ambientale. Per non parlare dei cuccioli che rimarrebbero soli: altro danno non calcolato. Nei scorsi giorni abbiamo presentato, assieme a Oipa, un ricorso al Tar contro questa assurda ordinanza”. Enpa, poi, conclude lanciando un messaggio forte e chiaro: “Oltre che per l’orsa, per i cuccioli e per l’ambiente, che rimangono i fattori principali, ignorare queste regole lancia un messaggio sbagliato all’intera società. Un messaggio per niente educativo e pregno d’odio verso il mondo animale”.

 

 

 

Davide

Laureato in Scienze della Comunicazione con tesi in Filosofia del Linguaggio. Dal 2017 Iscritto all’Ordine dei Giornalisti del Lazio. Autore di due libri sul tema del viaggio: "Il cuore arriva dove gli occhi non vedono" (uscito nel 2019) e "Di notte è tutto più chiaro" (uscito nel 2023). Attratto dal mondo degli animali anche grazie alla fotografia, altra espressione del suo essere.

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