Tredici cani ritrovati in pessime condizioni igieniche. Erano assembrati su un terrazzo e detenuti in spazi non idonei ai loro bisogni
Li hanno trovati in condizioni pessime e disumane. Tredici cuccioli ammassati, circondati dall’immondizia e dagli escrementi. Venivano detenuti in spazi non adeguati alla loro libertà, causandogli un numero elevato di sofferenze. Le vittime ,sono stati ritrovati su un terrazzo.
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Tredici cani ritrovati in pessime condizioni igieniche, le indagini sui responsabili sono aperte
Gli animali in questione sono stati sottoposti all’ordine di sequestro emesso dalla Procura della Repubblica nei pressi del Tribunale di Velletri. Nel corso delle indagini, i carabinieri hanno trovato 8 cani adulti e appartenenti a varie razze e 5 cuccioli sulla terrazza di una 48enne. I pelosetti erano privi di microchip identificativo chiusi dentro uno spazio ristretto in cattive condizioni di salute. Le indagini sono state eseguite dagli agenti e dall’Asl Rm 6 che hanno notato le gravi condizioni in cui versavano gli animali. Quest’ultimi infatti erano più di 50 ed erano costretti a vivere sofferenze indicibili. Sono stati ritrovati ammucchiati come se fossero degli oggetti di cui disfarsi che non hanno nessuna importanza. Le loro condizioni igieniche erano scarse e penose.
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Gli animali in questione sono stati sottoposti sotto sequestro con contestuale affidamento giudiziale e trasferimento in un altro canile. Purtroppo situazioni del genere se ne sono susseguite tante e in ognuna di esse c’erano delle anime innocenti in preda al dolore. Un dolore che i responsabili di simili atti non vedevano ma pensavano soltanto ad acuirlo, senza badare al danno che stavano facendo in quel preciso momento. Un esempio riguarda una soccorritrice di animali alla quale le sono stati rivolti ben 13 capi d’imputazione tra cui anche negligenza e crudeltà. Un fenomeno grave dunque che ha suscitato tanta rabbia anche per il fatto che gli animali avessero vari problemi di salute. In relazione a tutti questi reati, la donna è stata incarcerata. Atti simili continuano a reiterarsi senza sosta e nonostante i vari appelli, le varie condanne, ancora persistono. La nostra speranza è che al più presto non sentiremo più parlare di tali vicende.
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Benedicta Felice