Trasporto animali dal veterinario. Tutto ciò che occorre sapere sugli spostamenti dei quattro zampe nel periodo del Covid-19
La pandemia del coronavirus che sta affliggendo l’intero pianeta è arrivato come uno tsunami nelle case degli italiani, stravolgendo la vita e le loro abitudini quotidiane. Per tale motivo, sono state tante le domande che hanno avvolto i pensieri dei cittadini, includendo anche gli altri membri della loro famiglia: gli animali. Tra i quesiti più richiesti c’è stata quella relativa alle attività veterinarie, di fondamentale importanza per il benessere psico-fisico del quattro zampe. Il quesito è basato su un chiarimento di fondamentale importanza da tenere in considerazione. Vediamo insieme di cosa si tratta.
Il punto in questione concerne la differenza di definizione dell’impiego del termine “emergenza” ed “urgenza” riguardo le attività veterinarie. Il 19 marzo, la Federazione Nazionale degli Ordini Veterinari ha provveduto a diffondere una nota chiarificatrice indirizzata sia ai proprietari che ai detentori degli animali. Il significato dei termini di “urgenza” ed “emergenza” si basa sul risultato prodotto dalle trasformazioni dello stato di salute dei destinatari degli interventi sanitari. Ciò vuol dire che se la vita di un paziente è a rischio, si parla di emergenza quando invece i parametri vitali non sono coinvolti e non è richiesto un intervento immediato, si parla di urgenza. Tale quadro vale sia per gli esseri umani che per gli animali.
I padroni, prima di recarsi presso le strutture veterinari apposite devono valutare le cosiddette “prestazioni urgenti” che dunque, possano motivare gli spostamenti. Ogni medico veterinario ha il diritto e il dovere di condurre le prestazioni affidandosi alla scienza, alla coscienza e alla professionalità delle operazioni effettuate, agendo in sintonia con il rispetto delle leggi in vigore.
I termini di riferimento, si relazionano al trasporto dell’animale verso l’ambulatorio e il conseguente ritorno, operazioni per le quali è prevista l’autodichiarazione per stato di necessità. Quest’ultima, è bene precisare, deve essere accompagnata dalla certificazione veterinaria che precisa il tipo di prestazione non rinviabile o d’emergenza.
Il Ministero infatti sottolinea che lo spostamento degli animali deve essere effettuato solo per esigenze dipendenti dalla salute e dal benessere medesimo dei rispettivi quattro zampe.
Inoltre, sono vietati gli spostamenti degli animali verso luoghi adibiti a finalità ludico-creative e il relativo addestramento degli stessi. Per quanto concerne invece, il settore zootecnico e riproduttivo è permesso il dislocamento degli animali da e verso le stazioni di monta, centri di inseminazione e centri di produzione di embrioni.
Allo stesso modo, sono rinviabili le vaccinazioni negli animali adulti ma attenzione, non vale la medesima regola per i cuccioli. Se il vaccino non viene effettuato a quest’ultimi si corre il rischio di annullare il protocollo vaccinale, mettendo in pericolo la sopravvivenza del cucciolo.
Altri tipi di trasporto consentiti si riferiscono al rifornimento alimentare degli animali domestici, tenendo sempre conto del rispetto della distanza di un metro dal personale addetto alla vendita. Infatti, i negozi dedicati agli animali resteranno aperti, per garantire il normale fabbisogno alimentare dei nostri pelosetti.
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