Un maxi sequestro di 65 cuccioli trasportati in condizioni precarie è stato effettuato dalla Polizia di Stato di Amaro, provincia di Udine in Friuli-Venezia. Durante un controllo sull’autostrada A23, gli agenti hanno individuato i cuccioli che erano stipati in delle piccole gabbie per polli, senza neanche cibo o acqua a disposizione e nascosti nel bagagliaio di un’auto, una fiat croma.
Sul mezzo viaggiavano un cittadino italiano di 71 anni, residente in provincia di Reggio Emilia e una donna di nazionalità polacca di 58 anni. Entrambi avevano precedenti.
I cuccioli erano di svariate razze, tra cui bulldog francese, chihuahua, coker e barboncino e non arrivavano a due mesi di età e non erano ancora stati svezzati. Ovviamente, i poveri animali erano privi di microchip e di documenti validi e non erano sono stati vaccinati.
La coppia è stata denunciata per maltrattamenti agli animal e stata multata per 60mila euro. I cuccioli sono stati posti sotto sequestro e affidati in custodia giudiziale in quanto al momento, essendo precarie le loro condizioni di salute non possono essere dati in adozione. Infatti, secondo le indiscrezioni, a causa del viaggio alcuni animali sarebbero in gravi condizioni.
In un comunicato, la polizia stradale, rende noto che la vendita dei cuccioli avrebbe avuto un valore di 70mila euro. Le piccole bestiole erano destinate al mercato italiano a ridosso delle feste natalizie.
nota della Stradale i cuccioli hanno un valore di circa 70mila euro ed erano destinati al mercato italiano durante le feste.
Un ennesimo caso di commercio illegale di cuccioli provenienti dall’est. Ancora una volta, l’appello della polizia come anche quello delle associazioni è quello di acquistare animali provenienti da allevamenti che possono essere visitati e non di considerare unicamente il costo dei cuccioli. Infatti, viene ricordato che i cuccioli provenienti dall’est hanno un costo minore in quanto allevati con metodi che non rispettano le norme di tutela e di benessere degli animali come più volte denunciate da inchieste shock condotte da organizzazioni internazionali. Nel mese di novembre, proprio in Ungheria è stato condotto un maxi sequestro in un allevamento lager mentre nel Regno Unito è stato denunciato un allevatore che sfruttava i cani solo ai fini riproduttivi e che deteneva in condizioni indecenti.
Quello del commercio dei cuccioli è un settore redditizio in tutto il mondo. Un giro d’affari che solo nell’Unione Europea muove 1,3 trilioni di euro l’anno.
Eppure nonostante le campagne di sensibilizzazione come ricordato da Aidaa riguardo alle prenotazioni di cuccioli per questo Natale 2017 non c’è modo di dare un freno a questo commercio illegale. La vita di queste piccole creature risiede nella coscienza di ogni singola persona che acquistando, contribuisce allo sfruttamento, ai maltrattamenti e alla morte di questi cuccioli, delle loro madri sfruttate fino allo sfinimento e poi gettate vie come spazzatura.
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C.D.
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