Si sta facendo tutto il possibile per evitare una tragedia annunciata: quella della chiusura dell’ospedale per tartarughe marine Caretta caretta sito a Lampedusa, che da circa 30 anni cura le tartarughe e le rimette in libertà dopo la riabilitazione.
Lampedusa è una delle poche isole Italiane dove la tartaruga marina Caretta Caretta ( a rischio estinzione nelle acque Italiane e vulnerabile in tutto il mondo) si reca per deporre le uova.
Sito in questa splendida isola da circa 30 anni, con più di 150 volontari provenienti da tutto il mondo che con una quota sostengono l’associazione, si trova l’ospedale veterinario Lampedusa Turtle Group, un centro dove le tartarughe marine Caretta Caretta e non solo vengono operate, curate e riabilitate, per poter tornare alla propria vita in mare aperto.
Da anni sul territorio le tartarughe trovate con plastica attorcigliata al corpo, intrappolate nelle reti, o con dei grossi ami da pesca all’interno delle viscere, vengono trasportate immediatamente al centro Lampedusa Turtle Group per essere sottoposte a lunghissime operazioni con annesse cure e riabilitazioni, che permetteranno successivamente il rilascio in mare di questi animali.
Secondo le ultime indiscrezioni però questo non sarebbe più possibile dato che l’ospedale veterinario ha ricevuto una notifica di sfratto. I locali nel quale l’ospedale è stato creato non sarebbero più idonei e mancherebbero le sovvenzioni per poter portare avanti l’attività di salvataggio.
Operare una tartaruga non è una cosa assolutamente semplice, sono infatti pochissimi i veterinari specializzati che effettuano le operazioni.
Ogni operazione ha un costo molto eccessivo che varia dai 400 ai 700 euro, per ogni operazione effettuata sulle tartarughe.
La biologa Daniela Freggi è la fondatrice del centro dove nel corso degli anni sono state salvate migliaia di tartarughe che a causa dell’inquinamento e della pesca con reti e con gli ami ogni giorno da 30 anni provvede autonomamente ed anche economicamente a salvare gli esemplari.
La dottoressa che ha una fama a livello mondiale per il suo impegno, ha sempre cercato di provvedere alla sopravvivenza del centro grazie alle donazioni, cercando di non pesare sul bilancio dei contribuenti .
L’operato del centro Lampedusa Turtle Groupe è stato riconosciuto anche dall’assemblea Generale dell’ONU ma negli ultimi tempi la dottoressa Freggi ha preso atto del ritiro delle sovvenzioni per la regione Sicilia da parte del WWF che ha comunicato alla regione la chiusura del centro.
La gestione del centro era formalmente affidata al WWF, sembra che le attività svolte dall’ospedale di Lampedusa vadano in conflitto con una struttura analoga che però sarebbe gestita a livello politico e orientata verso il profitto.
L’associazione per il salvataggio della Caretta Caretta è da sempre stata gestita sotto ogni aspetto dalla Dottoressa Freggi. La biologa ha infatti chiesto sia alla proprietaria dei locali dove opera da 30 anni, che alla regione, di poter subentrare in maniera effettiva al posto del WWF per poter continuare a svolgere la sua opera di salvataggio mettendo definitivamente fine alle minacce di chiusura dello stabile continuando così a poter operare sul territorio.
Se la risposta della proprietaria dello stabile e della regione dovessero esprimente un giudizio negativo alla richiesta, le conseguenze sarebbero catastrofiche, in quanto l’ospedale verrà sfrattato con la conseguente impossibilità di operare gli animali già presenti nella struttura, che dovranno essere trasportati all’ospedale di Agrigento, un viaggio estenuante di circa 10 ore di navigazione per creature molto fragili che potrebbero portare persino alla morte di questi poveri esemplari già in precarie condizioni di salute.
Una petizione anonima e stata creata sul web sulla piattaforma Change.org ed in un solo mese è stata firmata da 87mila di persone di 98 paesi diversi e il numero è in continuo aumento.
Nonostante tutto il mondo sembri interessato alle vicende che stanno portando alla chiusura dell’ospedale veterinario di Lampedusa, le autorità competenti non sembrano interessarsi a quella che è effettivamente una tragedia annunciata.
Ad interessarti del problema anche il programma televisivo Le Iene che ha richiesto un colloquio con il sindaco di Lampedusa, e che ancora non ha ricevuto una risposta su cosa ne pensi della chiusura dell’ospedale.
Le firme per salvare l’ospedale infatti non bastano, i locali nei quali ora si trova il Lampedusa Turtle Groups sono stati dichiarato non idonei.
Secondo alcune dichiarazioni rilasciate sembra infatti che a causa delle pochissime sovvenzioni, il centro sia al buio da circa 4 anni, e che per le operazione venga utilizzato un generatore esterno che viene acceso per 10 ore al giorno per non essere surriscaldato.
L’associazione che dal 2009 opera con l’etichetta del WWF ora si trova sola, con una sola e unica missione : salvare il centro per poter continuare a sottrarre alla morte gli abitanti del mondo marino.
L.L.
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