Traffico di staffette di cani dal Sud al Nord Italia: la denuncia della Lega del cane

Traffico di staffette di cani dal Sud al Nord Italia: la denuncia della Lega del cane

Traffico di Staffette di cani dal Sud al Nord Italia

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Si potrebbe chiamare la tratta degli indifesi. Un’attività proficua per malavitosi o persone senza scrupoli che lucrano sulla buonafede di molti cittadini, pronti a fare collette per una staffetta, per aiutare un cane a trovare una famiglia.

La denuncia arriva dalla Lega del Cane che segnala un fenomeno raccapricciante di staffette di cani che dal Sud Italia, la Sicilia, arrivano fino al Nord a Varese dove vengono abbandonati.

La staffetta per molti è diventato un vero e proprio business. I cani vengono trasferiti al Nord dove anziché essere affidati a una famiglia vengono abbandonati da chi li ha fatti viaggiare, spacciandosi per animalisti.

I volontari della Lega del Cane di Varese hanno segnalato diversi casi di ritrovamento di cani provenienti dal Sud. Tra i quali, un cane di nome Fargas trovato per strada che è stato individuato tra le fotografie pubblicate da un canile in Sicilia.

Ma non solo. Quello che ha fatto insospettire la stessa Lega del Cane è che questi cani, appartengono a incroci molto simili e spesso presentano la leishmaniosi, una malattia contagiosa debellata, in provincia di Varese.

Staffette: il giro d’affari dei finti animalisti

canile cani

Il caso di Fargas è emblematico. La stesa presidente della Lega del Cane di Varese, Alessandra Calafà, ha raccontato che si trattava di un meticcio ritrovato insieme al “fratello”.

“Schivo, impaurito e poco socializzato, con lui gli educatori del canile hanno fatto un grande lavoro. Con impegno e costanza hanno interagito con Fargas per renderlo il cane idoneo all’adozione che è oggi, sereno e collaborativo. È così che si fa del bene agli animali, non foraggiando persone che non si fanno scrupoli a trasportare i cani senza seguire norme e rispettare regole. Per essere utili alla causa bisogna formarsi e informarsi”.

Scrive la Calafà che ha poi spiegato di aver riconosciuto il cane “in una foto di una canile siciliano, insieme al fratello e alla mamma che è arrivata gravida a Varese ed è stata portata in una clinica. Oggi possiamo ricollegare queste storie, ma come loro sono molti i cani che arrivano in Canile in questo modo”.

In un’altra occasione, una cagnetta in gravidanza arrivò dal Sud. Fu la stessa cagnolina a condurre i volontari dai suoi cuccioli. Purtroppo era una cagnolina terrorizzata che in canile non si faceva avvicinare da nessuno.

Considerando il fenomeno che sta sempre più prendendo l’aspetto di un vero e proprio commercio di staffette, la Lega del Cane invita a fare attenzione.

“Questi cani si possono aiutare ugualmente rispettando norme e regole. Ci sono delle procedure che si possono attivare, basta contattarci e segnarci i casi”.

E’ importante ricordare che le staffette dovrebbero essere a titolo volontario oppure con rimborso spese. Verificare sempre chi promuove la staffette, la destinazione del cane, mettendosi in contatto con l’adottante.

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C.D.

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