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Traffico dei bovini dall’Italia in Africa

Il traffico degli animali italiani: brutalmente macellati in Africa

Traffico illegale dei bovini extraeuropeo

Un’inchiesta condotta dalla troupe di Edoardo Stoppa per Striscia La Notizia sulla filiera dell’esportazione dei bovini dall’Italia, al Nord Africa, Medio Oriente e Turchia denuncia le condizioni di maltrattamenti e abusi ai quali sono sottoposti gli esemplari.

Da un punto di vista normativo, il trasporto e il macello degli animali hanno delle normative rigide a livello europeo.

Leggi–> Trasporto animali, Ue: giro di vite sul maltrattamento

Tuttavia, come dimostrò una precedente inchiesta condotta da diverse organizzazione tra le quali Animal Welfare Foundation, Tierschutzbund Zurich ed Eyes on Animals, delle quali parla in Italia “Compassion in World Farming (Ciwf)” emerse una realtà agghiacciante sulle condizioni degli animali esportati nei paesi extra europei.

Leggi–> Turchia, atrocità indicibili sugli animali da macello

Sul tema, è tornato Edoardo Stoppa, in un servizio nel quale ha evidenziato che l’Italia, nel 2018, ha esportato 28.312 bovini, di cui 10.880 verso Nord Africa, Medio Oriente e Turchia.

Paesi dove non vi sono regole ferree per quanto riguarda la tutela e il benessere degli animali.

Gabriel Paun, Direttore europeo di Animals International, ha spiegato che l’uccisione degli animali in questi paesi avviene brutalmente, “senza alcun tipo di stordimento, in mattatoi di fortuna, macellerie, persino per strada”.

Nel servizio di Stoppa, “un bovino viene issato a un pilastro, o a un muro, con una corda legata al collo. Ancora libero di muoversi, cerca di difendersi e di sfuggire, cosa che rende difficile per l’operatore colpirlo al collo. Ne risultano numerose ferite inferte all’animale, ancora vivo e cosciente, che morirà dopo lunghe e atroci sofferenze”.

La filiera dell’esportazione dall’Italia parte da Nuoro dove gli animali vengono poi trasportati fino a Cremona successivamente a Marsiglia, per essere poi caricati sulle navi dirette in Egitto. Da dopo lo sbarco, le norme sul benessere degli animali decadono e nel nuovo tragitto che affrontano gli animali, non ci sono leggi che li tutelano e possono essere pertanto sottoposti ai peggiori stress, maltrattamenti o abusi fino alla destinazione finale.

Un fenomeno che non riguarda solo l’Italia ma tutti i paesi europei. Una realtà che le organizzazioni animaliste denunciano da diversi anni, chiedendo maggiori tutele per gli animali nel settore dell’esportazione.

Tra cui, regole per quanto riguarda le ore di trasporto e il tipo di macellazione con stordimento. Un’estensione delle normative anche in Paesi Terzi.

Per guardare l’inchiesta, clicca Traffico dei Bovini

C.D.

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