Traffico cani verso la Germania, Aidaa: “Oltre mille cani rubati tra Lazio, Umbria e Abruzzo”

Foto dell'autore

By lotta75

News

Traffico cani verso la Germania, Aidaa: “Oltre mille cani rubati tra Lazio, Umbria e Abruzzo”. E’ un caso piuttosto delicato quanto meno per le modalità e soprattutto per le dinamiche con le quali secondo le indiscrezioni, alcune associazioni italiane avrebbero contribuito ad un giro d’affari illecito, esportando cani presenti nei rifugi del Belpaese, verso la Germania. Sul caso si è interessata l’Associazione Italiana difesa animali e ambiente (Aidaa) che dopo una serie di segnalazioni ha cercato di accertare i fatti, denunciando una sorta di “traffico internazionale dei cani” per le adozioni. Aidaa a fine maggio aveva evidenziato quanto in realtà questo tipo di adozione fosse lucrativo per le associazioni ma quello che preoccupa l’associazione e il suo presidente Lorenzo Croce è che vengono poi perse le tracce dei cani adottati dall’Italia. Per questo Aidaa aveva invitato le autorità italiana a definire delle norme per tutelare i cane abbandonati o meticci nell’iter delle adozioni internazionali.

E’ da considerare che non solo in Italia non vi è una banca dati unificata per cui se un cane viene registrato con il microchip in Umbria e viene poi ritrovato a Milano, in base al microchip è difficile risalire ai proprietari nell’immediato. Stesso scenario a livello europeo. Ecco perché da anni, le organizzazioni animaliste stanno chiedendo un sistema informatico unificato delle anagrafe.

Le indagini di Aidaa sono proseguite e a distanza di due mesi, con un nuovo post l’associazione denuncia di che ci sarebbero “almeno 1000 cani rubati tra Lazio, Abruzzo e Umbria e poi microchippati e fittiziamente intestati a persone ed associazioni pesudo animaliste che li hanno poi portati in Germania”. I cani, ribadisce Aidaa, “sarebbero stati lasciati in custodia a canili o famiglie private che li hanno pagati fino a 400 euro”.

Quello che preoccupa è che la maggior dei cani non siano stati adottati e solo il 15% dei cani trasferiti in Germania avrebbe trovato una famiglia ma degli altri cani non è dato sapere che fine abbiano fatto.

“Ovviamente è presto per tirare le conclusioni, ma nei prossimi giorni incontreremo le autorità italiane e quelle straniere che si stanno occupando dopo alcune denunce (comprese le nostre) della vicenda, da qui la speranza se non altro di poter bloccare per il futuro questo immondo traffico di cani rubati”, annuncia Aidaa.

Gestione cookie