Sarebbero in aumento i furti di cani e gatti nella capitale. Un triste fenomeno che colpisce gli affetti più cari. Secondo le indiscrezioni, riportate da Repubblica.it, gli animali vengono rubati non solo in giardino ma anche per strada per cui i malviventi minacciano i proprietari. E’ quanto accaduta ad una signora che fortunatamente ha avuto un cane preparato che avrebbe reagito a due donne che hanno cercato di strappare il suo guinzaglio dalle mani della proprietaria.
Recentemente, mentre l’attrice Claudia Zanella con il marito Fausto Brizzi erano in farmacia, qualcuno ha cercato di rubare il loro cane legato all’esterno dell’attività. Fortunatamente, Brizzi si è accorto di due donne rom vicino al cane, riuscendo a rincorrerle e a recuperare la sua dolce labrador di 7 anni di nome Lana.
Il fenomeno dei furti dei cani in aumento è stato denunciato da diversi anni, attraverso un monitoraggio dall’Associazione Italiana Difesa Animali e Ambiente (AIDAA) che registrava il Lazio come una delle regioni più a rischio e Roma come uno dei capoluoghi dove ci sono maggiori furti.
Purtroppo, per il reato di furto di cani e gatti non esiste una banca dati delle forze dell’ordine che al di là di prendere una denuncia cartacea non hanno un sistema comune dove inserire il furto e pertanto non ci sono né i numeri per analizzare questo triste fenomeno né tanto meno danno la possibilità di cercare i di ritrovare l’animale.
Sono le stesse associazioni animaliste come Lega nazionale per la difesa del cane (Lncd) o Aidaa a chiedere la creazione di un archivio apposito.
Aidaa aveva denunciato nel 2015 e nel 2016 che i furti di animali di razza erano in parte legati ad una filiera che portava negli allevamenti illegali nei paesi dell’est dove gli esemplari di razza vengono sfruttati nella riproduzione, all’accattonaggio e nei peggiori casi, verso laboratori di vivisezione, essendo l’allevamento di cani e gatti per quell’uso, vietato nel nostro paese. Negli ultimi tempi, tuttavia è emerso anche il nuovo e triste primato del furto con riscatto ovvero il cosiddetto “dognapping”, mirato alla richiesta successiva di un riscatto economico, come evidenziato nell’ottobre del 2016 dallo Sportello per i diritti, sottolineando che si tratta di una pratica molto diffusa nei paesi del nord, come Francia e Germania.
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