A Torino, esattamente nel comune di Chieri, scoperto un canile abusivo tenuto “in piedi” da una donna, che ora è stata denunciata.
I furbetti, si sa, prima o poi non la passano liscia. Un conto, però, è fare i furbetti con “roba da poco conto”, un conto è mettere in atto pratiche furbesche ai danni degli esseri viventi, soprattutto del nostro mondo animale. La storia di oggi vede come protagonista una signora di Chieri, comune in provincia di Torino.
Chiamarla “signora” è già troppo ed equivale a farle un complimento che non le appartiene. La donna in questione gestiva, o meglio teneva nascosto, un canile abusivo con al proprio interno 16 povere bestiole, in condizioni a dir poco pietose.
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A Torino scoperto un canile abusivo: l’intervento dei carabinieri del posto salva 16 animali da una situazione a dir poco disastrosa
Il fatto è successo verso la metà del mese, vicino il periodo del tanto atteso Ferragosto. E ad oggi riportato come una “vittoria” delle forze dell’ordine. Come detto poc’anzi siamo a Torino, esattamente nel comune di Chieri, località piemontese con poco più di 36.000 abitanti.
I carabinieri della località sopracitata hanno scoperto, letteralmente, un canile abusivo in via Pecetto. La struttura, fatiscente, era stata allestita all’interno di uno stanzone non a norma. Niente acqua, né cibo, né luce e gas. Niente di niente. Solamente 16 poveri cani, di età compresa tra i sei mesi e i tre anni.
Quando le forze dell’ordine sono intervenute per sbrogliare la tremenda situazione venutasi a creare nel tempo e hanno spalancato le porte di quella che è a tutti gli effetti una prigione, si son trovati dinanzi agli occhi una scena raccapricciante. Gli animali, abbandonati al loro destino, non erano solamente senza i mezzi necessari per continuare a vivere, ma anche ammassati una sopra l’altro, immersi in una vera e propria fogna al chiuso, con tanto di escrementi sparsi nello stanzone.
I militari, in collaborazione con i medici veterinari dell’Asl To5, hanno subito proceduto a salvare, liberare e rifocillare con cibo e acqua i cani, in totale 15 meticci e un pastore tedesco. Tutti i cani erano sprovvisti di microchip di identificazione. La donna, che in quel momento si trovava fuori il territorio per un funerale, è stata prima identificata e poi denunciata per maltrattamento di animali.