Le specie di topi e di ratti più diffuse in Italia
Ci sono numerose specie di roditori alcune delle quali infestanti e pericolose per l’uomo. Dal topo domestico, al toporagno, al topo selvatico, passando per le specie di ratti più diffuse nelle abitazioni e nelle città.
Si tratta di animali che si sono adeguati all’habitat urbano e che non temono la presenza dell’uomo. La loro attività è principalmente notturna. Se non fossero pericolosi come veicoli di malattie trasmissibili all’uomo e agli animali domestici, la convivenza con i topi potrebbe essere anche gradevole. Tuttavia, nel caso di infestazioni è fondamentale intervenire per evitare il peggio. I topi vivono in colonie e si riproducono velocemente. Ci sono alcuni sistemi per arginare il pericolo e tenerli lontani da casa.
Innanzitutto è importante imparare a riconoscere quelli che sono più diffusi nella penisola.
Specie di topi in Italia
Il topo domestico è di medie dimensioni e misura circa 7-10 centimetri. Il pelo che ricopre tutto il corpo ed è corto e lucente. I colori variano dal marrone chiaro al nero-grigio. Le zampe, orecchie, coda e punta del muso hanno invece un colore grigio rosato. La coda è leggermente più lunga del corpo e un po’ pelosa.
Il peso del topo domestico è di circa 20-25 grammi. Questo simpatico roditore ha diverse particolarità. Si alimenta dai 10 ai 15 “spuntini” al giorno.
Inoltre riesce a fare salti di 30 cm. Tra gli elementi più sorprendenti è che può passare attraverso buchi di circa un centimetro e si arrampicai su ogni qualsiasi superficie.
Si muove soprattutto di notte. Una creatura curiosa tuttavia paurosa che teme soprattutto il nuovo. Si nutre di vegetali, insetti e acari.
La specie è distribuita in tutta Italia, comprese le isole minori, con la sola eccezione dell’Isola di Montecristo.
A differenza di quanto si possa pensare, il Toporagno non è un roditore ma appartiene alla famiglia dei soricomorfi. Si tratta di un piccolo mammifero insettivoro, imparentato con la talpa.
La lunghezza del corpo varia tra i 6,4-8,8 cm . La coda è di norma più corta del corpo tra 3,1-5,4 cm. Il peso varia in base alla specie tra i 7,5-16,5 gr.
Un elemento affascinante è che il cuore del toporagno ha un battito di 750-950 volte al minuto.
Il suo muso è molto allungato e le sue zampe presentano 5 artigli a differenza dei topi che ne hanno 4. Ha una vista molto scarsa compensata dall’ottimo udito e olfatto.
Ci sono ben cinque specie di Toporagno: il Toporagno acquatico di Miller (Neomys anomalus), Toporagno alpino (Sorex alpinus), il Toporagno comune (Sorex araneus), il Toporagno d’acqua (Neomys fodiens) e il Toporagno nano (Sorex minutus).
Alcuni topi ragni sono velenosi, come il morso del toporagno d’acqua che ha un veleno letale per piccoli roditori, mentre sull’uomo provoca solo un forte dolore, arrossamento e gonfiore.
Si nutre d’insetti, artropodi, vermi, piccoli anfibi e loro uova, molluschi, pesciolini.
E’ distribuito in tutta la penisola, e alcune specie sono in alcune aree.
Il toporagno vive sottoterra e si rivela utile per tenere lontani insetti velenosi o dannosi in giardino o nell’orto.
Il topo selvatico è un topo che misura di media 9 cm, arrivando a 18 cm con la coda. Il peso varia dai 18 ai 22 gr. Il corpo può raggiungere anche gli 13 cm.
Il pelo è corto di colore marrone bruno chiaro, mentre il ventre e le zampe presentano del bianco. Le zampe posteriori sono più lunghe di quelle anteriori. Rispetto ai topo comuni, le orecchie e la coda sono leggermente più corte.
Si alimenta di vegetazione, funghi, insetti, molluschi, uova e anche nidiacei di uccelli.
E’ diffuso dal Mediterraneo fino alla Scandinavia, Bielorussia e Ucraina. Presente in alcune aree dell’Africa settentrionale e in alcune isole del Mediterraneo. In Italia è diffuso su tutta la penisola e in molte isole maggiori e minori.
Ci sono diverse specie di topo selvatico a cominciare dal Topo selvatico Alpino, Apodemus alpicola, diffuso nella Valle d’aosta, Piemonte e Trentino-Alto Adige, il Topo selvatico a collo giallo (Apodemus flavicollis) presente in tutta la penisola, quasi assente nella Pianura Padana e nelle aree costiere urbanizzate e infine il Topo selvatico dorso striato (Apodemus agrarius) presente nell’Italia nord-orientale.
Un topolino di piccole dimensioni che misura dai 5 ai 7 cm e la coda ha la stessa lunghezza del corpo. Il peso varia dai 4 ai 13 gr.
Ha un pelo che spazia dal bruno-giallastro a bruno-rossiccio, mentre la parte del ventre è bianca. La pela è priva di peli. Il muso è appuntito, gli occhi sono piccoli e tondi. Le zampe posteriori sono leggermente più lunghe di quelle anteriori.
Si nutre di vegetazione e insetti. E’ uno dei più piccoli roditori in Italia.
Una specie che si estende dalla Spagna fino alla Corea e Giappone. Presente anche nelle isole come Inghilterra e Taiwan. In Italia è diffuso in tutta la Pianura Padana e nelle zone limitrofe.
Originario dell’India, il Ratto dei tetti o Ratto nero (Rattus rattus), è arrivato in Europa nel Medioevo, portando la peste nere che uccise milioni di persone.
Ha un manto nero da dove deriva il nome. Il muso è appuntito, le orecchie e gli occhi grandi. L’addome è chiaro, mentre la lunghezza della coda supera quella del corpo.
Si tratta di una specie che vive in colonie. E’ molto diffidente e intelligenti.
Il ratto nero è estremamente agile. Riesce ad arrampicarsi su qualsiasi superficie che siano alberi, pali o cavi per questo raggiunge facilmente anche i tetti.
Si muove di notte e non teme la presenza dell’uomo, per cui si è adattato a vivere nei giardini, parchi urbani, soffitte, tetti e terrazze.
E’ una specie pericolosa non solo per le malattie trasmissibili ma anche per la sua aggressività.
Il Rattus rattus, detto anche ratto delle chaviche è una specie molto diffusa.
Il corpo è tozzo, il muso è arrotondato. Le orecchie e gli occhi sono piccoli mentre la coda è più corta della lunghezza del corpo.
Vive in colonie ben organizzate in società patriarcali. E’ molto attivo di notte e si tratta sia di un buon scavatore che di un ottimo nuotatore. Predilige ambienti umidi come fossati, reti fognarie e aree sotterranee. Una specie abitudinaria che frequenta i soliti spessi. Le sue feci sono riconoscibili in quanto tozze e simili ai noccioli delle olive.
Le infestazioni sono un problema igienico-sanitario serio in quanto i ratti di fogna sono portatori di numerose malattie trasmissibili sia all’uomo che agli animali domestici.
Ci son diversi elementi che ci fanno capire la presenza di topi in casa. E’ possibile trovare porte, libri, tessuti o plastiche rosicchiate.
Si sentono rumori di graffi nelle pareti, in soffitta o nei controsoffitti.
Tuttavia, la presenza di defecazioni, individuate lungo un tragitto delineato dal topo, è un campanello d’allarme da non sottovalutare.
E’ possibile riconoscere il tipo di topo in base alla dimensioni delle feci. Un topolino domestico lascia delle feci che misurano tra 5-7mm di lunghezza.
Infine, l’odore simile all’ammoniaca in casa può derivare dalle urine o dalla presenza di roditori morti.
Il topo è un veicolo di diverse malattie pericolose per l’uomo e per gli animali domestici.
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I topi sono più piccoli dei ratti ma entrambi si caratterizzano per la presenza di una coppia di incisivi nella mascella superiore, per le gambe corte e la coda lunga. Se i topi vivono nel verde, in case vecchie e nei magazzini, i ratti preferiscono le fogne. Quando i predatori sono scarsi, i ratti si moltiplicano velocemente avvicinandosi persino alle abitazioni, soprattutto nei periodi di carenza di cibo.
Ci sono diversi metodi per tenere lontani i topi al di là delle tecniche di derattizzazione che portano alla cattura e all’uccisione del topo.
Alcuni metodi sono meno invasivi e rispettano l’animale, tenendolo lontano:
Per catturare il topo, l’alimento al quale non saprà resistere è il burro di arachidi.
Tra gli altri metodi, per allontanare il topo, la derattizzazione con ultrasuoni che hanno una frequenza superiore a quella percepibile dall’orecchio umano, ma sono uditi da topi e ratti. Questi ultrasuoni provocano fastidio al sistema nervoso e contribuirà a far allontanare sia i topi che tatti.
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C.D.
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