Ci sono delle cose che accadano in altri paesi che scandalizzano i benpensanti senza considerare che molte usanze o costumi sono stati esportati oppure sperimentati prima in altre società.
E così, sta suscitando clamore il video diffuso su youtube, lo scorso 20 luglio e ripreso dai media di tutto il mondo, di un turista, Gina Jones che ha passato una vacanza in Thailandia.
Il filmato di Jones documenta la moda che si sta diffondendo nel paese, di colorare i pulcini e di venderli nei sacchetti di plastica come se fossero giocattoli ai bambini.
Un triste destino per questi poveri animaletti, non solo intossicati dalla tinta ma anche perché nei sacchetti la temperatura supera i 35 °C e riescono a malapena a respirare.
Il video ha ovviamente suscitato lo sdegno degli animalisti, come per il caso esploso in Cina, lo scorso maggio, dove si è diffusa la moda di vendere degli animaletti vivi all’interno di contenitori di plastica, utilizzati come portachiavi o accessori da applicare alle borsette. Un fenomeno che ha preso il via nel 2011 e denunciato all’epoca dalla CNN. Nei sacchetti ci sono soprattutto tartarughe, pesciolini e gechi intrappolati con un po’ di ossigeno cristallizzato e sostanze nutritive dentro contenitori di plastica venduti a 1,50 dollari. Ovviamente, dopo essere sballottolati a destra e a sinistra, dopo qualche giorno muoiono soffocati e di fame. Per fermare quest’orrore fu lanciata una petizione su Firmiamo.it (clicca qui)
In ogni modo, tornando alla Thailandia, si tratta di un fenomeno che era presente anche nel belpaese fino all’inizio degli anni Novanta, quando nel periodo di Pasqua non era raro trovare dei pulcini e delle papere colorati per essere venduti ai bambini.
Ecco il video: in caso cliccare su youtube per visualizzarlo
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