Test cosmetici su animali: il Parlamento Europeo per la messa al bando globale

Test cosmetici su animali: il Parlamento Europeo per la messa al bando globale

test cosmetici animali
(foto pubblico dominio)

Continua la battaglia contro i test cosmetici sugli animali all’interno dell’Unione Europea: il Parlamento Europeo chiede la messa al bando globale.

Continua la battaglia nel Parlamento Europeo per la messa al bando globale dell’utilizzo di animali per testare i prodotti finiti, gli ingredienti dei cosmetici e la vendita di prodotti testati su animali. Nei mesi scorsi, fu direttamente il Parlamento Europeo a occuparsi della messa al bando globale per le sperimentazioni su animali per i cosmetici. Ora il Parlamento europeo ha esortato oggi l’Unione europea ad avviare un’iniziativa diplomatica. L’intento è quello di promuovere un divieto a livello mondiale sulla sperimentazione dei cosmetici sugli animali prima del 2023.

Test cosmetici al bando: la battaglia dell’Ue

Ma andiamo con ordine: nel 2013, l’Unione Europea ha introdotto il divieto totale di utilizzare animali per testare i prodotti finiti. Nel settembre del 2016, ci fu una sentenza della Corte Europea che ribadiva il divieto di importazione di prodotti testati. Venne poi posta in Commissione Ambiente la questione della messa al bando a livello globale. A febbraio, venne approvata una risoluzione in materia. Nelle scorse ore, infine, una risoluzione non legislativa è stata approvata con 620 voti in favore, 14 voti contrari e 18 astensioni.

Le cifre dei test cosmetici su animali

Nella mozione approvata a febbraio, viene spiegato che quasi l’80% dei paesi in tutto il mondo consente ancora la sperimentazione sugli animali. Quei prodotti cosmetici vengono poi commercializzati. Per non parlare del fatto che la sperimentazione sugli animali viene testata prima fuori dall’Unione Europea, quindi gli stessi test vengono ripetuti in territorio comunitario con metodi alternativi. Inoltre, sottolinea ancora la mozione, “la mancanza di dati attendibili sui prodotti importati nell’Ue resta un problema serio”.

La questione è molto sentita e sembra esserci un giudizio unanime: infatti, secondo l’indagine svolta da Eurobarometro nel marzo del 2016, l’89% dei cittadini dell’Ue ritiene che l’Europa dovrebbe essere in prima fila nel promuovere una maggiore consapevolezza dell’importanza del benessere degli animali.

GM

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