Niente divieto per quanto riguarda i test sugli animali inerenti a sostanze quali tabacco, alcol e droghe: sembrava l’anno buono.
Quando si affrontano dei temi delicati, i quali si portano fino in Parlamento, un po’ di trasparenza e coraggio dovrebbero essere messe sul “piatto del confronto”. Bisogna sempre dialogare e non far scivolare le cose via come fossero caramelle da mangiare.
Soprattutto quando di mezzo ci sono i nostri amici a quattro zampe che non hanno potere decisionale sulle loro vite. O meglio: ce l’hanno, ma grazie ad alcune leggi che li tutelano, fatte proprio da noi esseri umani.
Alcune volte, però, la voglia di prendere in mano una decisione, di impugnarla e magari di cambiarla, in corsa d’opera, manca. A mancare è, come detto poc’anzi, lo stesso dialogo fra le parti in gioco. Le stesse parti che si occupano, ad esempio (argomento del giorno) dei vari test sugli animali.
Oggigiorno c’è bisogno di trasparenza. E di parlare chiaro. Il 1 gennaio del 2021 era previsto lo stop ai testi sugli animali in relazione all’alcol, alle droghe e al tabacco. Un divieto che era già slittato negli anni e che doveva fermare la sua corsa a partire da pochi giorni fa.
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Invece, niente da fare. Proroga di altri 12 mesi. A date battaglia è la stessa LAV, Lega anti vivisezione, che afferma: “Faremo presentare, direttamente in Parlamento, degli emendamenti che annullino la proroga. Tutto questo è inaccettabile”.
Ma c’è un motivo per cui tanta rabbia è venuta fuori a pochi giorni dall’inizio di un anno che doveva portare un decisivo cambiamento. Lo scorso agosto la Commissione Senato e il Ministero della Salute avevano bocciato la proposta della senatrice Elena Cattaneo con la quale si chiedeva una proroga al divieto. Non si poteva più andare avanti, le cose sembravano ormai certe.
Ma alla Vigilia di Natale qualcosa ha iniziato a vacillare, per poi crollare il 31 dicembre, con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto-legge “Milleproroghe”, il quale ha posticipato di altri dodici mesi l’entrata in vigore del divieto con il quale si fermavano i testi sugli animali inerenti alle sostanze sopracitate.
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Tutto ciò nonostante ormai da tempo si preveda l’utilizzo di metodi alternativi a quelli di sperimentare un “progresso” sulla pelle degli animali anche sulle vicende legate al tabacco, all’alcol e alle droghe. Gli animali, dunque, saranno costretti, almeno per un altro anno, a essere sottoposti a dei test dannosi, attraverso i quali respireranno dell’alcol e l’equivalente di 266 sigarette al giorno. Per poi essere uccisi e sezionati, di modo da vedere gli effetti di alcoli e del tabacco, ormai noti, da tempo, a tutti quanti noi.
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