Il terremoto che a più riprese è tornato a farsi sentire stamattina nei territori di Lazio, Marche ed Umbria già funestati dal sisma negli scorsi mesi, ha provocato un vero e proprio disastro anche adesso, con tanti animali morti e feriti per il crollo di stalle e strutture, il più delle volte di fortuna, nelle quali erano stati sistemati.
Una buona parte dei cedimenti è frutto anche della neve che si è posata abbondante sui tetti rendendo le costruzioni più fragili. E sempre la neve ed il ghiaccio intasano poi le strade e numerose altre arterie di comunicazione in maniera tale da rendere complicati, se non addirittura impossibile, gli interventi di soccorso.
Quest’altro aspetto a sua volta va a ripercuotersi sulla necessità di garantire generi alimentari agli animali. Insomma, è emergenza totale, ed a lanciare l’allarme è la Coldiretti, che dopo aver snocciolato gli impressionanti numeri in negativo dell’economia locale basata su agricoltura ed allevamento, pone in evidenza adesso questa inarrestabile moria di ovini e bovini.
Maltempo, freddo e terremoto stanno agendo tutti allo stesso tempo e hanno messo in ginocchio le persone e gli animali che abitano nelle zone interessate dai movimenti tellurici. A Sarnano, in provincia di Macerata, due stalle sono crollate, ed una azienda di Gualdo è rimasta gravemente danneggiata. Le vittime, soprattutto mucche, si contano a decine.
Sempre a Gualdo è venuta giù una struttura temporanea allestita dopo il terremoto che a più riprese si è verificato nei mesi scorsi. Ed ora nelle Marche sono oltre seicento le mucche e ben cinquemila le pecore completamente esposte alle temperature polari di questi giorni, senza alcun riparo dove poter stare.
Ed il bilancio è destinato ad aumentare per le difficoltà di cui sopra legate all’impossibilità di poter percorrere le strade. Sempre per questo motivo anche la regolare mungitura delle vacche non può essere eseguita, perché la cisterna che compie il suo regolare giro è rimasta ferma a causa della neve.
La situazione è talmente critica che interverrà l’esercito per ripristinare la regolare circolazione. Anche ad Amatrice ci sono stati dei crolli di stalle sia preesistenti che di nuova, temporanea realizzazione. Ma i numeri drammatici non finiscono qui: la Coldiretti stima che appena il 15% delle costruzioni necessarie sono state compiute, mentre è impennata verso l’alto la cifra di aborti da parte degli animali sottoposti ad eccessivo stress.
Coldiretti parla di una situazione insostenibile per i soggetti coinvolti e denuncia i ritardi negli interventi, dovuti soprattutto alle inefficienze della burocrazia.