Tra le tante storie strazianti e commoventi che giungono dalle zone terremotate, non mancano alcuni episodi sconvolgenti e nel caos del post disastro anche qualche critica da parte di chi è meno sensibile alla causa degli animali. Durante i soccorsi, vi sono stati diversi salvataggi di cani, rimasti intrappolati sotto alle macerie. In questo contesto, come riporta Rietilife, una veterinaria volontaria di 39 anni, Giulia Novelli, è stata immortalata da una fotografia, con un cane, un meticcio stretto tra le braccia, impaurito, appena salvato da sotto ai detriti, dopo tre giorni dal sisma.Tuttavia, non tutti hanno apprezzato il salvataggio, come racconta la stessa Novelli, spiegando che “mentre prestavamo soccorso ad un cagnolino che guaiva sotto le macerie qualcuno ha tentato di criticare il nostro lavoro, rimarcando che quello era solo un cane, mentre c’erano persone da salvare”.
Ma quel cane, prosegue la Novelli, mentre era accudito dai volontari “è stato notato da un bambino disteso su una barella che l’ha subito chiamato a sé: era il suo cane. Abbiamo visto cambiare l’espressione di un bimbo traumatizzato, felice di abbracciare il proprio fedele compagno che non si è più discostato da quella barella”.
“Questo è il supporto che danno gli animali in questo momento, anche perché a quel bambino è rimasto solo il cane. Ha perso tutta la famiglia”, ha poi concluso la volontaria, lasciando intuire cosa rappresentasse in realtà quell’essere considerato da molti come un semplice animale.
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