Tenere il cane in garage è configurabile come un reato di maltrattamento nei confronti dell’animale? Ecco cosa dice la legge.
I cani sono animali sociali, esattamente come i loro progenitori. Per questo, necessitano di vivere all’interno del proprio branco, rappresentato dalla loro famiglia umana. Tenere il cane in garage è reato oppure no? Scopriamolo insieme.
Il caso
Il proprietario di un cucciolo di cane di tre mesi è stato condannato a pagare 1000 euro di ammenda per “aver detenuto l’animale in condizioni incompatibili con la sua natura e produttive di grandi sofferenze“.
L’uomo ha fatto ricorso alla Cassazione, presentando un certificato veterinario che evidenziava lo stato di salute ottimale del pet.
Tra le rimostranze del ricorrente, inoltre, c’era la mancanza di motivazione in relazione all’elemento oggettivo della produzione di sofferenze gravi per il cane.
Oggetto di lamentela risultava anche l’applicazione erronea della legge penale riguardante la confisca dell’animale, che non era “non riconducibile ai casi di confisca obbligatoria previsti dall’art. 240, 2° comma, c.p.”
Il ricorso, tuttavia, è stato rigettato. Questa la motivazione della sentenza: “l’ipotesi di reato non postula la necessaria ricorrenza di situazioni, quali la malnutrizione e il pessimo stato di salute degli animali, indispensabili per poterne qualificare la detenzione come incompatibile con la loro natura, ma al proposito rilevano tutte quelle condotte che incidono sulla sensibilità psico-fisica dell’animale, procurandogli dolore e afflizione, compresi comportamenti colposi di abbandono e incuria“.
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Tenere il cane in garage è reato?
Tenere il cane in garage, quindi, può considerarsi un reato? La risposta è: dipende.
Nel caso in questione, infatti, è stato accertato che il cucciolo era stato segregato in un locale di piccole dimensioni e scarsamente illuminato.
A peggiorare la situazione era anche la presenza di oggetti ingombranti, che rendevano ulteriormente difficoltosi i movimenti.
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Inoltre, vista la scarsità di spazio, l’animale era costretto ad evacuare le proprie deiezioni nello stesso ambiente in cui mangiava e dormiva.
Senza contare, poi, che il tentativo di muoversi in un ambiente tanto angusto aveva determinato il rovesciamento della ciotola, facendo sì che il cane rimanesse a lungo senz’acqua.
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Come si evince, dunque, si tratta di un caso limite che prevede la violazione dei bisogni psico-fisici primari del quattro zampe.
Ben diverso, invece, è mettere a disposizione di Fido uno spazio caldo e confortevole all’interno del garage, in cui abbia a disposizione acqua e cibo e da cui possa uscire a suo piacimento per espletare i propri bisogni e socializzare con i membri della propria famiglia.