Arriva l’Sos per le tartarughe marine: una situazione critica che va avanti da inizio estate. Si attendono dei concreti interventi.
Molte segnalazioni, riportate anche dalla redazione di Amoreaquattrozampe nei giorni scorsi, avevano innalzato la tensione in mare. Si parla delle tartarughe marine e della loro situazione di precarietà. Esemplari che vengono attaccati da diversi “parassiti in acqua” che vanno a colpire principalmente animali molto debilitati e immobili da diverso tempo. Per questo motivo, e per le tante segnalazioni già arrivate, è stato lanciato un verso SOS per fermare una vicenda che, ogni giorno che passa, sembra ampliarsi sempre di più provocando un vero e proprio problema nelle acque dei nostri mari a degli esemplari innocui che non riescono a sopravvivere e condurre una vita tranquilla.
Nelle ultime due settimane sono arrivate ben cinque segnalazioni. Una ogni tre giorni. Una situazione che ha fatto scattare l’allarme. Un “rimprovero” che ha preso parola grazie alla voce della Fondazione Cetacea di Riccione. L’associazione ha preso parola cercando di porre il problema dinanzi all’opinione pubblica, sollecitando un massiccio intervento per evitare di trovare altri esemplari in queste pessime in condizioni. Un modo come un altro (questo molto usato anche in passato) per cercare di salvare delle tartarughe marine che vengono letteralmente attaccate e che, spesso, possono rischiare addirittura la vita.
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La situazione critica delle tartarughe marine: i parassiti del mare possono anche ucciderle
Pessima la condizione di queste tartarughe Caretta caretta che, da un momento all’altro, potrebbero ritrovarsi dal vivere una vita tranquilla e combattere per la sopravvivenza. Ad attaccarle sono dei balani o anche detti ‘denti di cane’, crostacei parassiti che infestano individui già debilitati e per questo immobili da tempo. Un vero scontro impari, che spesso, come poc’anzi detto, non lascia scampo alle tartarughe marine.
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A lanciare l’allarme, soprattutto per la situazione nelle acque del Mar Adriatico, è stata la Fondazione Cetacea di Riccione. Tre delle cinque tartarughe segnalate sono state recuperate dallo staff del Centro di Recupero Tartarughe Marine riccionese e ricoverate. Ora sono sotto stretta osservazione.
A parlare è stata soprattutto la biologa Valeria Angelini che richiama una situazione di poco più di 11 anni fa: “Tutto quello che sta accadendo richiama ciò che è successo già nel 2009, quando nell’alto Adriatico si spiaggiarono 154 tartarughe marine, di cui circa 90 ricoverate al nostro Centro di Recupero – dichiara la biologa – Allora fu diagnosticata una sindrome chiamata ‘Dts’ (Debilitated Turtle Syndrome) già registrata in precedenza altrove (per esempio in Atlantico e nel Golfo Persico) ma mai in Adriatico. Qualche sporadico caso si è presentato in Adriatico anche gli anni successivi. Sulle cause è stato possibile fare delle ipotesi, ma mai ottenere una vera risposta. Per questo sono in atto accertamenti ed esami”.
La Fondazione Cetacea invita chiunque si imbattesse in tartarughe in evidente difficoltà ad avvisare la Capitaneria di Porto e il numero delle emergenze 3345688320 o 0541691557. Un aiuto lampo può salvare la vita a questi bellissimi esemplari in netta difficoltà