E’ stata liberata a Cala Pisana, Lampedusa, la tartaruga Caretta Caretta che dopo essere stata operata e tenuta in osservazione per mesi è tornata in libertà.
Lampedusa , il centro di recupero per tartarughe ” Lampedusa turtle Groups” è un ospedale veterinario quasi interamente gestito da volontari che si occupa esclusivamente del trattamento di tartarughe marine .
La caretta caretta è un esemplare in via di estinzione che nei mari territoriali Italiani non ha alcun predatore naturale. L’unico motivo per il quale questa creatura è in via di estinzione è L’essere umano.
Proprio così, ancora una volta ci troviamo davanti ad un esempio palese che raffigura l’essere umano come un mostro senza pietà che per i propri scopi non si cura di ciò che lo circonda.
Lampedusa è l’unico posto nel quale le tartarughe marine caretta caretta nidificano per deporre le uova.
L’isola dei conigli è una delle spiagge dell’isola considerata una riserva naturale proprio per le svariate apparizioni di nidi di tartarughe.
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Le tartarughe tornano sulla spiaggia dove sono nate per deporre le proprie uova, e nel caso in cui vi fossero troppi cambiamenti o vi fossero luci o persone, le tartarughe non solo rilasceranno le uova in mare ma ricorderanno i cambiamenti della spiaggia e non torneranno mai più a deporre le uova sulla costa.
Ma i cambiamenti e l’affollamento delle spiagge non è l’unico motivo della quasi estinzione della caretta caretta. A largo infatti molte tartarughe restano impigliate o soffocate nella plastica, negli ami da pesca e nelle reti.
Il centro Turtle group con la sua veterinaria specializzata si occupa infatti di salvare tutte quelle tartarughe che finiscono nelle reti dei pescatori o che vengono trovate moribonde a largo dai turisti.
Sul sito ufficiale del centro di recupero “Lampedusa Turtle Group” si legge infatti :”Il Centro Soccorso annualmente ospita circa cento tartarughe marine: la maggior parte di esse viene accidentalmente catturata con gli ami e con le reti, ed arriva al piccolo ospedale grazie alla preziosa e fondamentale collaborazione dei pescatori di Mazara del Vallo, di qualche operatore a Lampedusa, fra cui fondamentale è il supporto delle Forze dell’Ordine con le vedette a mare della Capitaneria di Porto, dei Carabinieri e della Guardia di Finanza.”
“Molte tartarughe arrivano dalla Sicilia, dove le squadre del WWF, specialmente le guardie della Riserva Naturale di Torre Salsa, Paceco e Capo Rama, affrontano i viaggi di collegamento dalle Capitanerie dove l’animale è stato trasportato al traghetto di Porto Empedocle, con qualsiasi tempo e a qualsiasi orario!”
“Il Centro Soccorso vive grazie all’impegno di volontari, italiani e stranieri, che soprattutto nei mesi estivi coadiuvano il personale presente nelle attività di monitoraggio, recupero, cura e marcatura delle tartarughe marine e nella informazione e sensibilizzazione dei turisti che ogni anno visitano l’isola“.
L’impegno più importante che viene svolto da questo centro di recupero è la cura, la marcatura degli esemplari e il rilascio in mare aperto di ogni esemplare che viene accidentalmente catturato e ferito.
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Sempre sul sito ufficiale si possono trovare svariate informazioni sull’attività svolte dai volontari :“Lampedusa rappresenta un faro nella ricerca italiana sulle tartarughe per la passione, gli sforzi e la preziosa collaborazione con cui volontari, veterinari e biologi portano avanti il sogno di salvare una specie in estinzione”.
Il 19 settembre è stato rilasciato un piccolo esemplare di Caretta Caretta a Cala Pisana una caletta meravigliosa sita sull’isola considerata “La piscina di Lampedusa”.
L’esemplare è stato rilasciato in mare dopo essere stato sottoposto ad un’operazione grazie al quale dopo alcuni mesi di osservazione è potuta tornare libera.
Ma sono ancora molti gli esemplari che si possono osservare durante la convalescenza nel centro, alcuni dei quali sono in condizioni disastrose.
Attualmente nel centro ci sono esemplari ai quali a causa di ami da pesca o a causa della plastica che infesta tutti i mari e stato necessario amputare una pinna, o esemplari ai quali a causa della lenza dei pescatori ingerita e attorcigliata all’intestino dopo aver subito una lunga operazione non riescono più ad assimilare nutrienti.
Nel centro è possibile anche osservare lastre di animali già operati e liberati, e tutti gli esemplari presenti a lunga degenza nel centro di recupero, e possibile anche ascoltare storie di tartarughe che non ce l’hanno fatta a causa della pesca con le reti e di osservare tutta la plastica che viene estratta durante le operazioni dal corpo delle tartarughe.
L.L.
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