Lo scorso anno aveva fatto scalpore la notizia di un uomo del Barhain che, dopo aver tagliato a pezzi un gatto, pubblicò le fotografie dell’orrore commesso sui social network.
Un caso che di certo non è passato inosservato per cui si scatenò un’aspra polemica e una caccia all’uomo con tanto di petizione promossa su yousignanimals.org per individuare il responsabile e rendere giustizia a quel povero gatto.
Dagli aggiornamenti è emerso che l’uomo è stato individuato, mentre la petizione prosegue per chiedere il massimo della pena, sottolineando che “l’uomo deve essere condannato per quello di cui è stato capace e per evitare che ripeta azioni simili su altri animali”. Inoltre, sottolineano i promotori dell’iniziativa, si tratta di una persona potenzialmente pericolosa anche per la società.
Da un’indagine promossa dalla Bahrain Society for the Prevention of Cruelty to Animals (BSPCA) è stato accertato che in una parte del paese sono stati trovati numerosi cani randagi uccisi e mutilati con il machete nell’area di Barbar beach, riconducibili forse alla stessa persona che tagliò a pezzi il gatto. Casi di maltrattamento e abusi nei confronti degli animali che hanno portato l’organizzazione animalista a chiedere alle autorità regnati di sottoscrivere una legge che tuteli maggiormente gli animali.
Secondo la Bspca grazie a questa norma, ratificata nel settembre del 2014, sono state apportate delle regole più severe per colpire chi maltratta un animale nel Regno. Una conquista che si spera sia applicata anche nei riguardi di quell’individuo che ha vantato l’orrore compiuto sui social.
“La società è consapevole che non tutte le persone sono amanti degli animali, ma il maltrattamento di qualsiasi animale in modo particolarmente crudele e vizioso è indicativo dello stato mentale e il carattere della persona che ha commesso questo crimine”, ha commentato la portavoce della BSPCA, ricordando il parere di numerosi esperti che hanno accertato come le persone che maltrattato animali siano potenzialmente pericolose per la società (clicca qui). Un argomento così centrale e la cui validità è stata comprovata dalla recente decisione dell’Fbi che negli Stati Uniti ha spostato il maltrattamento di animali nella categoria dei crimini efferati, dedicando una nuova sezione all’archiviazione dei crimini nei riguardi degli animali per poter seguire i responsabili e prevenire pericoli per la stessa società (clicca qui).
Un fenomeno che nel Medio Oriente è piuttosto diffuso e recentemente è balzata sulle pagine di alcuni quotidiani la notizia riguardante le prove che devono superare i militanti dell’Isis che devono dimostrare di essere capaci di uccidere con le proprie mani cuccioli di gatto (clicca qui)
Intanto firma la petizione per il massimo della pena nei suoi confronti clicca qui
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