Animali con stessi diritti degli esseri umani
Una sentenza storica con la quale l’Alta corte dello Stato indiano dell’Uttarakhand ha conferito lo status di “persona giuridica o entità” agli animali nello stato settentrionale.
Ovvero, agli animali sono stati riconosciuti gli stessi diritti degli esseri umani in quanto “hanno personalità distinte con diritti, doveri e responsabilità corrispondenti di una persona vivente”.
E’ quanto hanno stabilito i due giudici dell’alta corte indiana, Rajiv Sharma e Lokpal Singh conferendo questo statuto di persone giuridica a “tutto il regno animale”.
Si tratta di una sentenza storica che dovrà essere ratificata dalla Corte Suprema nazionale e mira a tutelare la fauna e la flora.
Una sentenza che sarà un deterrente per i bracconieri, ma anche per le società che inquinano l’ambiente e per coloro che abusano di animali domestici o di animali selvatici.
Lo stato aveva già decretato una norma analoga nel 2017 per tutelare l’ambiente per cui era stata conferita personalità giuridica anche ai sacri fiumi del Gange e del Yamuna per combattere i rifiuti tossici.
Vi è una differenza sostanziale da un punto di vista normativo tra i paesi che riconoscono gli animali come esseri senzienti e come personalità giuridiche. Ovvero, ad oggi, i diritti degli animali si poggiano sul fatto che si tratta di esseri senzienti e non perché hanno una personalità giuridica.
Emblematico in tal senso, lo storico processo riguardo ai diritti di due scimpanzé, detenuti in delle gabbie, negli Stati Uniti. Il tribunale respinse la richiesta di liberare i due primati, in quanto non avevano gli stessi diritti degli esseri umani.
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Purtroppo, si tratta di un sistema falso, che non si basa sul principio di vita. Per poter ottenere giustizia è richiesta la cosiddetta “personalità giuridica” in quanto gli Stati non riconoscono il principio di vita, bensì solo quello giuridico che si basa sulla possibilità di una persona di difendersi e di rispondere delle proprie azioni.
Il diritto di vita supera il concetto di personalità giuridica, riconoscendo di fatto il “diritto” di un essere in base alla legge universale naturale.
Nella sentenza i giudici hanno anche stabilito alcune indicazioni per garantire i diritti degli animali nello Stato indiano.
Tali diritti riguardano la tutela e il benessere degli animali nel settore alimentare, nel trasporto, l’esportazione e importazione, quella degli animali da traino e dei randagi.
“Il principio di uguaglianza di tutte le specie che si trova in Isha Upanishad è la cultura e la tradizione del paese”, hanno sottolineato i giudici nella sentenza.
“Nella corporazione/stato, le divinità indiane, le sacre scritture anche i fiumi sono soggetti giuridici alla fine di proteggere e promuovere un maggiore benessere degli animali, compresi gli animali acquatici. Agli animali deve essere conferito status di persona giuridica. Devono essere in salute, trattati bene, ben nutriti, sicuri, in grado di esprimere un comportamento innato, non devono provare paura e angoscia. Hanno diritto alla giustizia”.
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C.D.
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