Strage di elefanti in Botswana
Un simbolo dell’Africa, vittima di una strage silenziosa che mieta ogni anno 20mila esemplari. Solo negli ultimi dieci anni, gli elefanti africani sono diminuiti di oltre il 20% a causa del bracconaggio che alimenta il commercio illegale di avorio.
Una criminalità organizzata internazionale che in base ad un censimento condotto nel 2015, ha ridotto di un terzo la popolazione di elefanti in Africa.
In alcuni paesi come in Tanzania, il 60% degli elefanti è stato vittima dei bracconieri in cinque anni.
Uno scenario drammatico che si sta espandendo nel continente. I bracconieri hanno infatti preso di mira il Botswana, considerato l’ultimo rifugio degli elefanti in Africa e che accoglie 130mila esemplari.
E’ stata definita “una strage senza precedenti di elefanti”. Ben 87 esemplari sono stati trovati morti nei pressi di una riserva. Uccisi dai bracconieri per le loro zanne.
La denuncia arriva dall’associazione Elephants Without Borders.
Immediato il commento del WWF che esprime preoccupazioni per il fatto che i bracconieri siano entrati anche in Botswana.
“In maniera così cruenta e letale dimostra che il bracconaggio ha raggiunto livelli di drammatica pericolosità”. Scrive WWF.
L’organizzazione ricorda che “in un secolo abbiamo perso più del 90% degli elefanti e quelli che rimangono vanno protetti con assoluta determinazione”.
L’organizzazione internazionale ha spiegato che i resti degli elefanti sono stati individuati nei pressi della “riserva del Delta dell’Okavango, un santuario per gli ultimi pachidermi africani”.
Secondo le indiscrezioni, il Botswana fino ad oggi ha condotto una lotta spietata al bracconaggio. Tuttavia, come rende noto WWF, “la squadra anti bracconaggio del Botswana è stata recentemente disarmata, rendendo più difficile fronteggiare veri e propri eserciti di criminali organizzati e armati pesantemente per far strage di elefanti e arricchire il traffico di avorio”.
Dopo l’insediamento del nuovo presidente, Mokgweetsi Masisi, a maggio 2018, il governo ha delineato una nuova strategia, concentrando le squadre antibracconaggio ai confini. Una strategia che si è rivelata inefficace per gli esperti.
Mike Chase dell’associazione Elephants Without Borders ha dichiarato che si tratta di una situazione che necessita un intervento urgente.
“Il turismo è di vitale importanza per la nostra economia. Sono in gioco i nostri posti di lavoro e la nostra reputazione legata all’idea che il Botswana è una roccaforte sicura per gli elefanti”.
C.D.
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