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Strage di randagi in Russia in vista dei Mondiali di Calcio 2018

E’ stato un vero e proprio massacro, denunciato dalle associazione animaliste di tutto il mondo, con oltre 90mila firme raccolte da una petizione con la quale è stato chiesto il fermare lo sterminio dei randagi. A sei mesi di distanza dai Mondiali di Calcio 2018  che si svolgeranno in undici città, la Russia è intervenuta sul tema e sta cercando di avviare un’altra strategia per contenere il fenomeno dei cani erranti. E’ quanto è stato annunciato da Vladimir Burmatov, capo del comitato per la protezione ambientale ha scritto al ministro dello sport Pavel Kolobkov, affinché interpellasse le autorità regionali per gestire in modo più umano il randagismo. Negli ultimi mesi, si sono compiute delle vere e proprie battute di caccia, con cani uccisi per strada e le loro carcasse gettate nei furgoni, per smaltire quei poveri animali, come dei rifiuti.

“E’ una questione di reputazione del nostro paese, perché non siamo selvaggi, non possiamo commettere un omicidio di massa di animali per le strade, gettando i loro cadaveri insanguinati in veicoli e li guida in città”, ha dichiarato Burmatov,

Dopo l’iniziativa del capo del comitato per la protezione ambientale, Vitaly Mutko, vicepresidente del governo della Federazione Russa, ha così ordinato di sospendere di uccidere i randagi e di realizzare dei rifugi temporanei per gli animali catturati nei pressi delle sedi della Coppa del Mondo 2018.

Burmatov ha così evidenziato che “i costi per uccidere un cane si aggirano dagli 80 ai 120 dollari”. Considerando queste cifre, è possibile non solo accogliere i cani presso i rifugi, ma di vaccinarli e sterilizzarli, con la speranza di farli adottare.

L’annuncio del Governo non sembra aver convinto tutti e alcuni attivisti come Olga Korzinina dell’associazione A Dog’s Life ha ricordato che “la terribile epurazione è già iniziata”, spiegando che in molte città i randagi vengono avvelenati oppure uccisi con sostanze tranquillizzanti che provocano la morte dell’animale per asfissia, nell’arco di una quindicina di minuti, e che sopravviene dopo terribili sofferenze.

Una situazione preoccupante e di certo non è la prima volta che uno scandalo di questo tipo ha coinvolto la Russia. Infatti, in occasione delle Olimpiadi invernali 2014 a Sochi, furono uccisi 2 mila animali. Una strategia applicata anche in Ucraina dove nel 2012 per gli Europei furono sterminati, secondo i dati dell’organizzazione animalista Peta, 20mila cani randagi.

C.D.

lotta75

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