Un’inchiesta pubblicata da observers.france24.com ha ripercorso l’agghiacciante strage di asini che si sta verificando in questi ultimi mesi in Burkina Fao.
Secondo le indiscrezioni, interi allevamenti vengono saccheggiati per recuperare gli asini, fondamentali per gli agricoltori locali, ma ricercatissimi in Asia. Infatti, la loro pelle sarebbe alla base di un crescente commercio che sta distruggendo l’economia rurale, per cui l’asino è considerato “il cavallo dei poveri”, impiegato come un valido supporto per arare le coltivazioni.
Tuttavia, il prezzo degli asini ha iniziato a salire, passando da 50 a 90 euro in pochi mesi, mentre è comune in alcune aree trovare ammassi di carcasse di asini ai quali è stata asportata la pelle.
Ci sarebbero addirittura alcuni macelli che, nella capitale del paese, si sono specializzati e dove approdano, settimanalmente, camion con centinaia di asini provenienti da altri paesi africani, come dal Mali o Nigeria. Da quei macelli, ripartono altrettanti mezzi carichi di pelle di asini verso i porti per essere imbarcati in destinazioni sconosciute.
Un intermediario avrebbe riferito che le pelli vengono seccate per poi essere fornite a clienti asiatici che le utilizzano per prodotti farmaceutici, come antidolorifici. Ma l’intermediario in anonimato non ha voluto fornire ulteriori dettagli. Le autorità del paese hanno riferito che al più presto prenderanno dei provvedimenti, regolamentando la situazione all’interno di un quadro normativo, esprimendo la propria preoccupazione in quanto l’asino appartiene al patrimonio culturale del Burkina Faso, nonostante la forte meccanizzazione del settore agricolo.
Rémi Dandjinou, ministro della comunicazione del Burkina Faso, ha dichiarato che negli ultimi sei mesi sono stati uccisi circa 45mila esemplari, laddove la popolazione di asini è 1,5 milioni in tutto il paese.
L’inchiesta sottolinea che la strage è in atto anche in altri paesi africani. I media nigeriani hanno sostenuto che la pelle di asino è impiegata anche nella produzione di cosmetici anti invecchiamento. La pelle di asino ha una sostanza chiamata “ejiao” in cinese, utilizzata nella medicina tradizionale cinese per combattere “vertigini, anemia e insonnia”.
Il South China Morning Post, sottolinea France24, ha riservato un approfondimento sulla società cinese “E-jiao”, specializzata in prodotti estratti dalla pelle di asino che, nel corso del 2016, ha riscontrato un boom del 14% delle sue azioni in borsa. L’asino non viene allevato in Cina perché si tratta di un animale che non ha un gran valore commerciale e il governo non fornisce sovvenzioni per allevarlo. Ecco perché, molte società asiatiche acquistano questa materia prima nei paesi africani.