Storie di fedeltà, d’amore incondizionato e di devozione fino alla morte. Nel mondo, come anche in Italia, ci sono esemplari di cani che hanno mostrato quanto il legame con i loro padroni appartenesse a qualcosa di metafisico. Sono i cosiddetti cani soprannominati “Hachiko”, in ricordo dell’Akita Inu, diventato famoso per il film con Richard Gere e che in Giappone ha aspettato per ben dieci anni, il padrone ad una stazione ferroviaria vicino Tokyo dove lo accompagnava sempre, fino al giorno in cui il proprietario è morto al lavoro e non ha fatto più ritorno. Hachiko ha continuato ogni giorno, negli stessi orari a recarsi alla stazione, ad aspettarlo. In memoria di questo esempio di fedeltà è stata eretta una statua alla stazione dedicata ad Hachiko e a distanza di oltre cinquant’anni, recentemente, l’Università di Tokyo dove insegnava il padrone di Hachiko ha inaugurato un monumento in cui Hachiko si è finalmente riunito al padrone.
E così gli “Hachiko” sono quei cani che aspetteranno sempre il loro compagno umano, senza mai tradire i loro sentimenti. Tra questi vale senz’altro la pena ricordare un tenero cane, di nome Tommy diventato un simbolo d’amore, a San Donaci, in provincia di Brindisi.
Tommy era un esemplare anziano che, dopo la morte della padrona, avvenuta nel novembre del 2012, per due mesi si è presentato ai piedi dell’altare della chiesa di San Donacia, dove fu celebrato il funerale della padrona, Maria Lochi, deceduta a 57 anni e conosciuta nel paese per il suo amore per gli animali, tanto da essere chiamata “La Maria te lu campu”.
Ma con Tommy, si era creato un rapporto speciale e ogni volta che la padrona andava in chiesa, lui l’aspettava fuori. Il giorno del funerale, Tommy è entrato in Chiesa, sedendosi al fianco del feretro della padrona e da quel giorno ha continuato ad andarla a trovare in quel luogo in cui era custodita l’anima di quella donna.
Un caso che come sempre aveva suscitato l’attenzione mediatica ma la vita di Tommy è proseguita nelle difficoltà: il cane era al centro di una contesa tra il Sindaco del paese, Domenico Serio che sosteneva che Tommy era il cane di tutti e il figlio della padrona Sebastian Mapelli che voleva affidare il cane ad un amico.
“Ho da poco perduto il mio cane, investito da un’auto e qualche giorno fa mentre ero a passeggio con mia moglie mi sono imbattuto in Tommy, abbiamo pensato subito di adottarlo. Quando lo abbiamo chiamato ci ha allungato la zampa, famigliare, ci siamo diretti verso casa e lungo il percorso gli si sono avvicinati il venditore di panini, il macellaio, ed altri. Mi sono insomma accorto che la gente dell’intero paese lo avevo già adottato, e non ho avuto cuore di strapparlo alla comunità. I bambini gli hanno anche trovato un posto dove dormire: Tommy è insomma il cane di tutti”, aveva dichiarato il Sindaco.
Ma dopo una serie di battaglie legali, condotte da Mapelli per poter riprendere il cane, molti cittadini si sono frapposti alla forze dell’ordine perché il cane fosse lasciato libero nel paese. Ma Tommy non stava bene e così Mapelli è riuscito a portarlo via e a farlo ricoverare in condizioni disperate. Tommy è deceduto poco dopo per un arresto cardiaco.
Un cane, la cui fedeltà è stata vittima dell’attenzione mediatica e della contesa di un paese che forse, in modo inconsapevole, voleva sfruttare la sua anima.
Per Tommy fu creato un gruppo su Facebook intitolato “Amici per Tommy”, dove fu scritto un messaggio commovente di addio:
“TOMMY non è più con noi…si è spento nel sonno a causa di un arresto cardiaco…tesoro, ci abbiamo provato e restituirti dignità…speravamo che potessi vivere i tuoi ultimi anni amato e coccolato dalla famiglia di Paolo Taurino che in questo mese e mezzo si è reso disponibile ad accoglierti… senza tanto clamore, ma armati solo di amore… invece non te ne hanno dato la possibilità, ti hanno strumentalizzato fino all’ultimo…e il pensiero va a Maria Lochi che ti ha amato, a suo figlio Sebastian che ha fatto tutto ciò che ha potuto per te, con amore, e a Gaia ,la sua compagna, che gli è stata vicina sostenendolo e proteggendolo dalla cattiveria della gente….e grazie a Mariateresa Lanzillotti, l’unica che ha raccontato la verità….ORMAI NON CI SEI PIU’ TOMMY…MA IN FONDO E’ MEGLIO COSI’…QUESTA TERRA NON E’ UN POSTO PER GLI ANGELI COME TE E I TUOI FRATELLI…”
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