Sceriffo (in portoghese Xerife) è un cane randagio, che è diventato la mascotte dei poliziotti di Petrópolis, in Brasile. Xerife non li abbandona mai, seguendoli in alcune missioni e aspettandoli all’occorrenza in strada. Il cane, in sostanza, si fida di quegli uomini in divisa, che gli rendono più allegra la giornata e ricambia quell’affetto.
Quando li vede spuntare, Xerife ha trovato un modo davvero originale di farsi coccolare e farsi fare i grattini. Il cane, infatti, si mette con le zampe anteriori contro il muro, facendo leva su quelle posteriori, e si fa ‘perquisire’ dai suoi colleghi poliziotti.
Quella di Xerife è una storia divertente, ma non sempre il rapporto tra cani e forze dell’ordine è così semplice: qualche giorno fa, nello stato del Queensland, nella parte nord-orientale dell’Australia, un cane poliziotto di nome Gavel è stato ‘licenziato’ a soli due mesi di distanza dalla sua entrata nel corpo della polizia locale perché risultava essere troppo amichevole con tutti, anche con chi non avrebbe dovuto.
La vicenda di Gavel è davvero grottesca: il cane è un pastore tedesco di un anno che aveva ricevuto un addestramento appositamente volto a svilupparne le capacità nell’ambito della sicurezza pubblica, assieme ad altri 39 quattrozampe poi regolarmente utilizzati nel corpo delle forze dell’ordine. Purtroppo però l’indole di questo bel cucciolone ha avuto la meglio: molte volte è stato visto mettersi a zampe in aria chiedendo vistosamente di essere accarezzato.
Molto simpatica invece è la vicenda avvenuta un po’ di tempo fa tra un cane e un poliziotto. L’agente Nick Shepard riceve una chiamata per liberare un cane intrappolato in una rete e, sentendo i lamenti dell’animale, parcheggia velocemente l’auto per accorrere sul luogo. Dopo alcuni minuti e diversi tentativi, finalmente riesce a rimettere in libertà il tenero animale.
A questo punto accade qualcosa che nessuno si sarebbe mai immaginato: il cane scappa via quasi impaurito; l’agente prova a rincorrerlo ma quasi ne perde le tracce. Invece, poco dopo scopre che il cagnolino era entrato nella sua autovettura. Inutile rimarcare la sorpresa dell’uomo, che mai avrebbe pensato a una cosa del genere. Il cane, probabilmente, avendo sentito l’odore del poliziotto in quella auto, ha deciso di seguirlo quasi come ringraziamento del gesto appena compiuto.
Ci sono poi diversi cani che sono in pianta stabile all’interno della Polizia. Anche loro vanno in pensione e poi vengono dati in adozione, ed è così anche qui da noi in Italia, dove i quattrozampe addestrati possono trovare ospitalità in genere al poliziotto con cui hanno condiviso diversi anni di esperienza sul campo. Però quando questi non è in grado per i più svariati motivi di prenderlo con se come si fa? Permane sempre l’adozione in tal caso, ma aperta a chiunque inoltri una opportuna richiesta. Occorre infatti visitare il sito web ufficiale della Polizia di Stato, dove sono fruibili al pubblico tutte le schede dei cani adottabili, con nome, età, foto ed altre caratteristiche.
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