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Dogo Argentino salva la vita del suo proprietario attaccato da un rottweiler

Makmo è un cane di 15 anni che vedendo il proprietario in difficoltà ha rischiato tutto per salvarlo. 

Dogo Argentino (foto Pixabay)

Oggi vi parleremo di un cane che vedendo in pericolo il suo proprietario ha rischiato la vita per salvarlo. Vi starete chiedendo in che modo, ebbene nelle prossime righe vi racconteremo nel dettaglio l’accaduto.

Un uomo di 43 anni esce di casa con il suo anziano cane, Makmo, per fare una tranquilla passeggiata. Dopo aver effettuato i due poco o più di trenta metri, da un cespuglio spunta fuori un rottweiler.

Tutti i cani sono di buona indole, ma non si sa perché questo rottweiler uscendo fuori all’improvviso ha tentato di aggredire l’uomo. Vedendo il suo proprietario in pericolo, Makmo si frappone fra i due.

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“Ha rischiato la sua vita per salvare la mia”: la storia di Makmo

Dogo Argentino (foto Pixabay)

La vicenda si è svolta a Funo di Argelato, in via Larghe. L’uomo di 43 anni, Antonio Buonvino, miracolosamente è riuscito a mettersi in salvo insieme al cane di razza Dogo Argentino, Makmo.

Il rottweiler sbucato fuori dal cespuglio non voleva giocare, infatti ha ferito l’anziano Makmo che ha 15 anni. Sono numerose le ferite riportate da lui, ma per la gioia di tutti non è in pericolo di vita.

Antonio Buonvino, dopo essersi messo in salvo insieme al suo cane ha chiamato la polizia locale, la quale è immediatamente intervenuta.

All’arrivo dei berretti bianchi il rottweiler era fuggito insieme ai suoi tre proprietari, ma Buonvino è riuscito ad effettuare una ricostruzione minuziosa dell’accaduto.

Il rottweiler sta girando da un po’ di tempo per il paese senza guinzaglio e pare che abbia cambiato diversi proprietari nell’arco di poco tempo.

Forse il suo lato aggressivo è fuoriuscito in seguito alla mancanza di affetto ricevuta dai suoi proprietari. Però per le azioni del cane, come ricordo Antonio Buonvino, “devono essere i proprietari a rispondere di quanto è accaduto”.

Il rottweiler, comunque resto, non è stato più trovato. Dopo l’aggressione del cane nessuna traccia. Sempre Buonvino, proprietario di Makmo, sottolinea che “bisogna fare qualcosa al più presto, perché non si ripeta un fatto analogo”. Poi Antonio chiosa: “Se non ci fossi stato io il mio cane sarebbe stato sbranato”.

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