Stefano D’Orazio e l’amore per gli animali e la natura, difeso durante tutti i suoi anni di vita con altruismo e devozione
Se ne va un grande della musica italiana e non solo. Una persona amata da tutti che si è sempre distinto per la sua energia, la sua solarità e il suo incredibile altruismo. Stefano d’Orazio, lo storico batterista dei Pooh ci ha lasciati a 72 anni, ieri sera, a causa della positività al Covid-19 che ha aggravato irrimediabilmente il suo stato di salute, già compromesso per mezzo della malattia con la quale stava combattendo da più di un anno. Una persona unica ricordato da tutti per il suo carattere e per l’impegno a favore dell’ambiente e degli animali.
Il batterista si è da sempre schierato al fianco degli animali e della natura. La lotta per la loro tutela è durata per tutta la vita poiché dagli anni 80′ ha iniziato la collaborazione con il WWF, insieme al suo storico e inossidabile gruppo musicale. L’artista ha tenuto vivo dentro di sé, l’amore per la natura e gli animali, che aveva deciso di difendere e di celebrare attraverso varie iniziative che gli fanno onore. Il musicista dedicò tra le 40 e le 50 date al WWF, in varie parti d’Italia, partecipando attivamente alla campagna per gli alberi, raccogliendo le firme per la campagna “Stili di vita”, compreso l’invito che rivolse al Sindaci di piantare gli alberi nel corso dei suoi concerti. A tali iniziative si aggiunsero la realizzazione della copertina del disco con la sua band, composta interamente da carta riciclata e il celebre “Concerto per un’oasi” registrato nell’Oasi del WWF di Vanzago. Il guadagno dell’esibizione fu interamente devoluto al WWF.
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L’amore per l’ambiente era il motore che lo incoraggiava a battersi con maggiore forza e passione verso tale tema che con lui acquistava il giusto valore e il giusto risalto che meritava e merita tuttora di ricevere. Il famoso album “Uomini soli” per dieci mesi in testa alle classifiche, era stato dedicato dall’artista e dai componenti del gruppo al WWF, ottenendo in pochissimo tempo 20mila adesioni da parte dei fan all’organizzazione menzionata. Una lotta, sentita con tutta l’anima, come sottolineava anche lui durante un’intervista: “In questa missione ci crediamo per davvero. Per rendersi conto della situazione basta vedere lo stato della natura in Italia. In autostrada hai modo di renderti conto del cambiamento del panorama. L’esperienza con il WWF ci ha consentito di quantificare la nostra credibilità in rapporto al pubblico.”
Una passione che Stefano ha portato avanti con orgoglio, anche attraverso scatti dai quali emerge il suo amore per gli animali. Il suo volto sorride mentre tiene in braccio un cagnolino e vicino alle sue gambe si aggiungono in posa altri due tenerissimi amici a quattro zampe. Non manca neanche la posa con il cavallo quando era più ragazzo, con l’animale che posa il suo viso sulla sua spalla, quasi in segno di protezione e sicurezza.
La sua morte ha lasciato un vuoto indelebile nel cuore della moglie Tiziana Giardoni che lo equipara all’immagine della sua forza e del suo sorriso ma non solo.. Al suo dolore, si aggiungono le parole di Dodi Battagloia, il suo collega chitarrista che afferma: “Era il fratello che non avevo. Il legame di questi cinquant’anni ci ha uniti forse più di un vincolo fraterno di sangue.”
Ciao Stefano, il tuo ricordo resterà indelebile nei tuoi cari e anche nei tuoi amici animali.
Grazie, per sempre.
Benedicta Felice
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