Continuano gli avvistamenti di animali colore “bianco” in varie parti d’Italia: questa volta è toccato a uno stambecco, intravisto nella Val di Susa. Ora parlano gli esperi per fare luce sulla situazione.
Gli avvistamenti sono un qualcosa che ci rendono vivi dentro. Cerchiamo sempre di capire cosa ci sia di misterioso nell’avvistare qualcosa di nuovo ai nostri occhi. Si chiamano così, proprio perché suscitano qualcosa di particolare in noi, un qualcosa che prima non conoscevamo, ma che ora è visibile e qualche volta anche a portata di mano.
Quando, invece, parliamo di avvistamenti di animali particolari, la cosa si fa ancora più interessante. Avvistare un esemplare che non riusciamo mai a osservare nella routine quotidiana è qualcosa che ci spinge a fare un’indagine ancora più delicata del solito. Soprattutto se l’animale in questione è parte di un gruppo che, molto spesso, proprio per la peculiarità in esame potrebbe allontanarlo.
Oggi parliamo dell’avvistamento, in Val di Susa, di uno stambecco bianco. Un esemplare che è in vita già da moltissimi anni, ma del quale non si è mai saputo nulla. A rendere ancora più strabiliante la vista dello stambecco in questione, è stato il fattore “branco”: quest’ultimo, invece di trovarsi isolato (come spesso capita in queste occasioni) era parte integrante di un gruppo molto folto, pregno di altri stambecchi. Passare la parola agli esperti è stato più che un obbligo, per capire a fondo la dinamica di questo speciale avvistamento.
Lo stambecco bianco è un leader: la parola degli esperti non lasciano alcun dubbio
Bianco e senza corna. Già per questo motivo l’attenzione è alta fin dai primi istanti. Gli istanti in cui si è intravisto uno stambecco bianco in Val di Susa. Negli ultimi giorni le immagini hanno fatto il giro del web. E il web si sa: è un contenitore davvero enorme con larghi spazi virtuali. Così, le immagini, immortalate da vari escursionisti, sono arrivate fini al tavolo degli esperti, per capire meglio la situazione.
A mettersi all’opera sono stati, fin dal primo momento, gli agenti faunistico-ambientali della funzione specializzata Tutela Fauna e Flora della città di Torino. Quest’ultimi sono stati accompagnati dal professor Luca Rossi della Facoltà di Medicina Veterinaria dell’Università di Torino. Formato il gruppo hanno deciso di studiarlo più da vicino.
Alla fine, stando a quanto riportato dal dottor Rossi, si tratterebbe di un esemplare leucista. E cioè affetto, come è accaduto in altri esemplari di altre specie animali, da un’anomalia genetica che a differenza dell’albinismo lascia le pupille degli occhi pigmentate.
Come dicevamo poc’anzi, una vera rarità. Resa ancor più unica nel suo genere, per il fatto di essere passata inosservata per anni. Ma non solo. In casi come questo lo stambecco, o qualunque altro animale, viene allontanato dal branco perché “diverso”. Questa volta, invece, sembra essere esattamente il contrario. Lo stambecco bianco gira, tranquillamente, in mezzo al suo gruppo. Anzi: dalle immagini tratte e dagli studi portati a termini finora sembra esserne il leader indiscusso.
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