Stagione della caccia al via, ma gli appelli continuano: “Fermatela”

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By Gabriele

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Caccia (Pixabay)

Da oggi in ben 16 Regione italiane si potrà cacciare in preapertura. In tutta Italia saranno 12 in totale le specie cacciabili. Ci saranno limitazioni che variano da regione a regione. Grandi le proteste delle scorse settimane da parte delle associazioni animaliste. Ad esempio, la LAV ha denunciato ai presidenti delle Regioni italiane il numero incalcolabile di animali rimasti vittime di roghi. Nelle missive si chiede il rispetto dell’articolo 19 della Legge sulla caccia. In esso di parla della piena facoltà per i governatori di annullare l’apertura della stagione della caccia.

Un provvedimento che, alla luce dei disastri vissute nelle ultime settimane, la LAV ritiene indispensabile per non porre in una situazione di estremo disagio varie specie di fauna selvatica. “Particolari situazioni climatiche ambientali, malattie od altri fattori di eccezionalità renderebbero possibile vietare alle doppiette di sparare”, fa sapere Massimo Vitturi, responsabile dell’Area Animali Selvatici della Lav. Poi aggiunge: “Anche la situazione legata agli incendi è compresa in questo novero”.

Intanto, il presidente della Lav, Gianluca Felicetti, su Twitter ha pubblicato una vecchia vignetta di Vauro in cui si ironizza sull’apertura della stagione della caccia. Felicetti utilizza tra gli altri l’hashtag #evergreen. Contro l’apertura anticipata anche Vitturi con un tweet al vetriolo: “Oggi si apre la caccia in anticipo di 3 settimane, per gli animali selvatici qualche goccia di pioggia al nord e una tempesta di piombo”.

Anche Legambiente contro l’apertura della stagione venatoria

Netta sul tema dell’apertura della stagione venatoria anche Legambiente, che nei giorni scorsi ha pubblicato una nota. In questa, si sottolinea “come la gravità dalla situazione che ha spinto le Regioni a chiedere lo stato di calamità pesi anche sulla sopravvivenza degli animali selvatici”. La richiesta di Legambiente a Governo e Regioni è che deliberino il posticipo della stagione venatoria 2017/2018 disponendo il divieto dell’attività venatoria.

Il divieto deve valere “su tutto il territorio fino al 1° ottobre prossimo, attivando nel contempo un’azione forte e capillare di contrasto al bracconaggio. Fenomeno che colloca l’Italia tra i Paesi europei con il maggior impatto subito a causa di tale attività illegale”. Legambiente prosegue: “La nostra è una richiesta urgente all’Amministrazione pubblica nel rispetto dell’applicazione della normativa vigente”. Con questa richiesta si vuole “consentire il mantenimento di popolazioni vitali delle diverse specie animali stanziali e migratrici afferenti alla fauna selvatica”. Si richiede infine un intervento pubblico in situazioni eccezionali, visto il perdurare della siccità e appunto i numeri incendi boschivi di questi mesi.

Il tweet di Felicetti

GM

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