Staffe per equitazione, come prendere la misura e la lunghezza per montare bene a cavallo
La staffa fu inventata in India nel II secolo d.C. Entra in uso in Eurasia tra il IV e il VI secolo dopo Cristo. Le popolazioni nomadi delle steppe probabilmente facevano uso di una forma di staffa, con cappi di corda o cinghie pendenti nello stesso periodo in cui comparivano le prime selle rudimentali.
L’uso della staffa si diffonde in Europa e nell’Asia nel periodo dell’Alto medioevo. A Occidente, quando gli Avari, popolo della steppa, occuparono i territori dell’attuale Ungheria quando fu abbandonata dai Longobardi. Nel quinto secolo dopo Cristo sono state ritrovate delle staffe in ferro, con la fessura per il passaggio dello staffile e la forma attuale nelle tombe degli Unni in Ungheria. Il principe bizantino Belisario che servì sotto Giustiniano dal 527 fu il primo condottiero occidentale che ha usato le staffe nel primo Medio-Evo.
La staffa si rivela un’importante svolta in ambito militare in quanto ha contribuito a garantire maggior stabilità, più movimenti e forza al cavaliere di fronte al nemico. Grazie alla staffa, la cavalleria divenne strategica e forte per gli eserciti del Medioevo.
Anche in Cina è testimoniata l’uso della staffa già a partire dal V secolo d.C, diffondendosi in Giappone e Corea. Le prime staffe documentate risalgono al bacino del Kuban, fiume tributario del Mar Nero che nasce sul versante occidentale del monte “Elbrus” a oltre 3000 m. di altitudine, alimentate da due grandi ghiacciai per scorrere nel territorio del Caucaso del Nord. Patria dei Cosacchi del Kuban.
La tecnica della monta con la staffa si sviluppò diventando un elemento fondamentale per l’esercito per cui si venne a fare una distinzione dell’uso della staffa tra il combattimento o per la monta equestre.
La staffa è un anello, generalmente in metallo, con il fondo piatto sul quale poggia il piede del cavaliere. Viene posta ad entrambi i lati della sella.
La staffa è utile come punto d’appoggio ma anche per issarsi sulla cavalcatura, ad esempio in andature particolari come nel trotto alzato o nella sospensione al galoppo.
La staffatura è utile per variare la posizione del cavaliere in sella, in modo da bilanciare il suo corpo a seconda delle esigenze dinamiche nelle differenti discipline. La staffatura è funzionale nel binomio cavallo-uomo, all’equilibrio e offre il minimo sforzo, garantendo aiuti al cavaliere.
Ci sono diversi tipi di staffatura: lunga, corta o molto corta.
Con la staffatura lunga la gamba del cavaliere è distesa. E’ adatta alla posizione seduta. Concede massima aderenza del peso del cavaliere e grava sulla sella, il dorso e la schiena del cavallo.
La staffatura più corta che garantisce una postura con un angolo di circa 45 gradi nella congiunzione al ginocchio tra coscia e gamba. E’ utile per le posizione sollevate e distribuisce il peso del cavalieri sui due lati del cavallo. Adatta per il trotto leggero e per il salto, liberando i reni e la schiena del cavallo.
La staffatura molto corta è quella che ha un angolo alla giunzione ginocchio gamba quasi chiusa. E’ la classica posizione per la corsa nella quale il cavaliere è distaccato dalla sella e dal dorso del cavallo, con il peso in avanti.
In generale, le staffe hanno delle dimensioni standard in base alle norme di sicurezza e possono variare nel materiale.
La misura della staffa è importante:
La dimensione adatta è quella che garantisce il movimento del piede al suo interno. Deve esserci rimanere uno spazio di almeno un centimetro a destra e a sinistra del piede.
Inoltre, per quanto riguarda l’altezza, è giusto prendere la misura in base anche allo stivale, con uno spazio di 5 cm sopra al piede.
Quello che viene misurato è anche la lunghezza della staffa.
Come si misura la lunghezza della staffa:
– sedersi in sella al centro
– lasciare cadere le gambe
– l’altezza giusta è quando le panche delle staffe arrivano all’altezza del malleolo del cavallo
In alternativa, da terra:
– poggiare la mano alla sella dove viene collegato lo staffile e – portare la staffa fino a sotto l’ascella.
-Ovvero, la lunghezza della staffa deve corrispondere a tutta la lunghezza del braccio della persona.
La lunghezza deve essere uguale su entrambi i lati:
La lunghezza della staffa varia in base al tipo di monta. Nella monta inglese è generalmente più corta, mentre in quella da lavoro o western è più lunga di basa.
Tipologie di staffe
La staffa varia sia in base al diverso utilizzo da un punto di vista della monta “inglese” o “western” che in base alla disciplina sportiva (salto, corsa, trotto, endurance, turismo equestre, dressage ecc..).
Materiali: le staffe possono essere di legno, alluminio, acciaio, fibra di carbonio e titanio e variano nel design che può essere più classico, sportivo o tecnico.
L’elemento fondamentale è che sia comoda e sia un buon punto d’appoggio.
Sono di tipo standard in base alle norme di sicurezza ovvero il poter sfilare il piede velocemente in caso di caduta.
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C.D.
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