“Sta per finire il mondo”: la profezia dell’avvistamento del pesce remo

Vederlo non vuol dire nulla di buono, secondo la credenza popolare: è apparso il pesce remo che preannuncia la fine del mondo.

Pesce remo
Pesce remo: l’esemplare è stato visto spiaggiato su una spiaggia in Messico (Screenshot Video TikTok@torcia-amoreaquattrozampe.it)

Sebbene si tratti di un esemplare avvolto dal mistero poiché era da tempo che non se ne vedeva uno dal vivo, il fatto che sia tornato alla luce non dovrebbe significare nulla di buono, almeno secondo la credenza popolare: è apparso il pesce remo che preannuncia la fine del mondo. Questo dovrebbe farci preoccupare? Il significato di questa misteriosa ricomparsa e perché gli è stato affibbiato un nomignolo così poco affettuoso da parte degli esperti.

E’ apparso il pesce remo: perché è il ‘pesce dell’Apocalisse’?

Tzunami, terremoti e altri disastri ambientali di grossa portata: questo è ciò che porta con sé la figura di questa rarissima specie di pesce, che non si vedeva dal vivo da tempo immemore. Da quando il suo corpo si è arenato su una spiaggia messicana, non si parla d’altro.

Disegno del pesce remo
Pesce remo: una sua rappresentazione figurativa secondo la leggenda giapponese (Screenshot Video TikTok@torcia-amoreaquattrozampe.it)

In un luogo come il Messico, dove le credenze popolari ancora permeano la vita quotidiana dei suoi abitanti, il fatto che sia apparso il pesce remo non è affatto un segno positivo, tanto che quest’ultimo è stato ribattezzato ‘il pesce dell’Apocalisse’.

Secondo la mitologia giapponese infatti questo animale marino è sinonimo di una catastrofe imminente, una creatura che sembra quasi epica per quanto sia rara e che normalmente è quasi impossibile da avvistare, poiché vive ad una profondità tra i 200 e i 1000 metri circa, sotto la superficie del mare.

Infatti un altro avvistamento di questa specie è avvenuto nel 2011, poco prima degli eventi che hanno sconvolto Fukushima. Ogni volta che è capitato di vederne uno è accaduto qualcosa di negativo, che faceva pensare alla fine del mondo: ma come mai questo esemplare è circondato da un’aura tanto negativa? Perché quando si arena sulla spiaggia è solitamente arrivato alla fine della sua vita; infatti pare che emerga solo quando è ferito mortalmente o soffre di malformazioni che ormai non gli consentono più di vivere in fondo al mare.

Se vuoi saperne di più, leggi un nostro approfondimento sul tema >>> I pesci più pericolosi al mondo: la classifica, con alcuni insospettabili

E’ apparso il pesce remo: la Scienza ‘risponde’ alle leggende

Probabilmente molti abitanti che si sono trovati davanti questo esemplare non sapevano neppure di cosa si trattasse: è un pesce col corpo molto lungo (dai 3 agli 11 metri) e privo di squame, con la pinna dorsale rossa e pinne pelviche che sembrano tanti remi (da ciò il suo nome).

Pesce remo lungo
Pesce remo: perché vederlo non è affatto un buon presagio e quali sono le spiegazioni scientifiche (Screenshot Video TikTok@torcia-amoreaquattrozampe.it)

Sebbene non siano state raccolte testimonianze sull’offensività di questa specie, questo esemplare gode di una pessima fama, poiché la sua morte (motivo per il quale spesso riemerge) preannuncia la fine del mondo con qualche disastro ambientale di grossa portata.

Quando dunque il 9 febbraio, sulla spiaggia messicana di Baja California Sur, se n’è visto uno, gli avventori non riuscivano a credere ai loro occhi: il pesce remo si lasciava trasportare sulle onde della riva, dunque in superficie e davanti agli sguardi increduli dei bagnanti.

Ma la Scienza ha un’altra spiegazione per questo strano avvistamento: la sua risalita è strettamente collegata a fenomeni naturali e fisici, come la malattia dello stesso esemplare emerso, senza alcun collegamento a fenomeni sismici. Il professor Motomura dell’Università di Kagoshima ha ipotizzato che si possa trattare non solo della fine imminente del pesce ma anche della variazione delle correnti oceaniche e il surriscaldamento delle acque, fenomeno che già da tempo destano la preoccupazione degli studiosi.

Francesca Ciardiello

Gestione cookie