E’ arrivato in mezzo a noi e sta conquistando Adriatico e Tirreno: cos’è il vermocane e quanto è pericoloso per la nostra salute.
I non amanti degli insetti hanno un altro esemplare da temere, fosse anche solo per come si presenta ma in molti non sanno neppure chi è: cos’è il vermocane e quanto è (effettivamente) pericoloso per la sua salute. Di lui sappiamo che ormai è arrivato in mezzo a noi e sta conquistando le terre del Mar Tirreno e del Mare Adriatico, ma è davvero letale come ‘preannuncia’ il suo nome? Tutto quello che c’è da sapere su questo particolare verme (ormai) nostrano.
Il nome di certo non pare riservare nulla di buono a chi si troverà faccia a faccia con uno di questi esemplari: vermocane o anche detto ‘verme di fuoco’ o ‘tegna barbuto’ (il cui nome scientifico è in realtà Hermodice carunculata) ha un aspetto piuttosto inquietante per quanto elegante. Può essere lungo dai 15 cm ai 30 cm ma sono di sicuro le setole che gli ricoprono interamente il corpo la sua caratteristica distintiva.
Non solo dunque questi particolari peli che accompagnano le sue curve ma anche i colori sono davvero particolari: vanno dal rosso al marrone scuro con effetti iridescenti, che cambiano a seconda dei suoi movimenti e che sono cangianti. I suoi movimenti sono sinuosi e lenti, tanto da fermarsi per essere facilmente fotografabile. Ma al di là del suo aspetto, è davvero pericoloso come si può pensare?
In realtà la sua presenza non è affatto recente nelle nostre zone, poiché nel Mare Ionio si trova da secoli ma solo ora si sta ‘espandendo’ in tutto il Mediterraneo. Naturalmente gli stabilimenti balneari sono terrorizzati dalla reazione che i possibili bagnanti potrebbero avere dato l’allarme che vede come protagonista appunto il vermocane.
Gli scienziati lo hanno definito un ‘invasore nativo’, ovvero un esemplare che c’è sempre stato ma che, a causa di cambiamenti climatici e altri fattori concatenati, ha ampliato la sua area di possesso. Infatti il vermocane sta via via conquistando sempre nuovi territori e nuovi mari, ma resta una specie aliena, ovvero proveniente da altri habitat, diversi da quelli in cui possiamo trovarlo ora.
La sua presenza è nella stragrande maggioranze rilevabile sui substrati rocciosi (sia coperti di alghe sia naturalmente grezzi) e raramente sulla sabbia; soprattutto è molto difficile incontrarne uno fuori dall’acqua. Non a caso infatti il ‘rischio’ di incontrarne uno è stato paragonato allo stesso di incontrare una medusa, quindi entrambi immersi in acqua.
Se vuoi saperne di più, leggi un nostro approfondimento sul tema >>> Vermocani sulle spiagge: cosa sono e a che cosa fare attenzione
Associarlo alla medusa non è sbagliato anche dal punto di vista della sua ‘pericolosità’: non è mortale e un suo attacco non sarebbe poi così diverso da quello che provocherebbe una medusa a contatto con la nostra pelle. L’azione è sicuramente urticante, effetto dovuto proprio all’azione delle setole che ricoprono interamente il vermocane. Tra le conseguenze più comuni e spiacevoli di questo possibile incontro segnaliamo:
Insomma dovessimo scontrarci con uno di questi vermi non c’è da preoccuparsi più di tanto ma, come per le meduse, sarebbe meglio stare alla larga dalle zone dove le vediamo nuotare.
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