Nello Sri Lanka, un gatto “contrabbandiere” evade da una prigione di massima sicurezza: è tutta una questione di droga. Ora è ricercato dalle autorità.
Che i gatti siano degli animali dal pregiato istinto e dalla geniale furbizia è cosa ormai del tutto risaputo. Nati per incantare. Alcuni esemplari sono, anche, di una bellezza rara. E poi lì, sempre pronti a dormire, per poi scattare nel momento più opportuno. Dei veri geni che spesso si trasformano in “traffichini”.
Avete mai sentito dire, soprattutto nell’ultimo periodo (quello dei social): “Ah, la vita dei gatti, la vorrei fare io”. Alcuni dicono che sono degli animali che hanno capito tutto dalla vita. C’è chi, però, non si accontenta di tali apprezzamenti, ma vuole rischiare il tutto per tutto. Parliamo del gatto contrabbandiere che, nello Sri Lanka, nelle ultime ore, è ricercato come un vero e proprio detenuto in via di fuga. Una storia davvero singolare, che porta con sé: scaltrezza e droga. Due componenti che possono diventare letali per una caccia serrata. E la caccia è stata aperta proprio nei confronti del gatto che, prima è stato “acchiappato” e poi è riuscito a evadere, come nelle migliori serie Netflix
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Alcuni gatti rubano dei semplici peluche. Altri vengono addestrati per trasportare droga ovunque. Una storia tra il tragico e il comico, ma del tutto vera. Secondo quanto riportato dal Daily Beast, il gatto è stato catturato con due grammi di eroina, due schede SIM e una scheda di memoria. Il materiale contrabbandato del gatto era stato nascosto all’interno di un sacchetto di plastica legato al suo collo.
A quel punto la polizia ha fermato il gatto e la ha rinchiuso in una cella. Non di certo per interrogarlo, ma per vedere se, addosso e, purtroppo, nel corpo, avesse altro materiale illegale. Giusto il tempo di pensarci su. Gli agenti, dopo un attimo di assenza, sono rientrati nella camera dell’interrogatorio. Il gatto non c’era più. Sparito nel nulla. Ora è ricercato dalle autorità competenti in materia, che tanto “competenti” non sono state in precedenza.
Questa non è la prima volta che i trafficanti utilizzano la fauna selvatica come “corrieri”. Già in passato un’aquila era stata addestrata al contrabbando di droga. Questa volta però il gatto se l’è data a gamba levate e chissà se riusciranno ad acciuffarlo con la droga nel sacco.
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