In questi periodi di incertezza è bene sapere quando è possibile effettuare spostamenti e quando no anche quando si tratta di animali.
L’italia è ancora tutta chiusa nelle proprie abitazioni a causa della pandemia globale del covid-19 salvo per alcune eccezioni di persone che s recano a lavoro o che escono di casa per casi veramente necessari come accudire gli anziano che non possono provvedere da soli ai propri bisogni.
Proprio come gli anziani anche gli animali dei rifugi non possono provvedere ai propri bisogni ed è per questo che chi si occupa degli animali dei rifugio può recarsi nei canili per prestare servizio munendosi del modulo di autocertificazione che attesti il suo spostamento.
E quindi possibile accudire gli animali in difficoltà, nei rifugio o nelle colonie feline. E stato anche assodato che le adozioni sono ancora permesse. Anzi sono incoraggiarte.
Con una circolare del Ministero della Salute è stato accertato che le adozioni è considerata un’attività differibile, ovvero rimandabile solo al fine di limitare lo spostamento degli umani, ma non è né vietata né tanto meno sospesa.
” le adozioni sono differibili ,salvo esigenze inderogabili per il benessere degli animali, con assunzione di responsabilità da parte del responsabile dell’attività, come stabilito dalla circolare del Ministero della Salute, fino al 2 aprile p.v.”
Per evitare assembramenti vanno sempre seguite le regole e alcuni canili e rifugi ricevono le persone che vogliono adottare animali solo su appuntamento.
Bisognerà quindi contattare il rifugio dove ci si vuole recare per far si che i volontari siano avvertiti della vostra presenza in modo da rispettare tutte le regole di sicurezza dettate da un ‘epidemia molto virulenta che nonostante la quarantena ancora sembra diffondersi.
In oltre per evitare inutili spostamenti sarà possibile recarsi solo nel proprio comune di appartenenza per le adozioni, in modo da allontanarsi il meno possibile ed evitare contatti con le altre persone.
” Le attività veterinarie sono permesse se motivate da comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità, con le accortezze dovute per tutti i cittadini e gli operatori sanitari e ovviamente con l’autodichiarazione”.
In conformità delle disposizioni del DPCM sono quindi consentite le attività che riguardano gli animali come l’accudire i domestici o come accudire anche quelli dei rifugi e le colonie feline.
Mariano Orlacchio
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