Spiaggiamento di oltre 160 peponocefali a Boa Vista. La maggior parte degli esemplari è deceduta. Non è esclusa l’opera dell’uomo
Una strage di cetacei, spiaggiati a Boa Vista, isola dell’Arcipelago di Capo Verde. Oltre 160 esemplari spiaggiati tra i quali 136 cetacei, appartenenti alla specie peponocefali, erano già morti all’arrivo dei soccorsi. Le cause dello spiaggiamento restano ancora un mistero.
Il personale dell’associazione capoverdiana Bios hanno prelevato dei campioni e dati biometrici di circa 50 carcasse di penocegali deceduti. Quattro carcasse sono state invece congelate per future analisi. Le autopsie saranno a cura dei veterinari dell’istituto IUSA dell’Università di Las Palmas (isola di Gran Canaria) che dovranno fornire elementi sulle cause che hanno portato allo spiaggiamento dei cetacei.
Il drammatico ritrovamento è stato registrato a fine settembre, quando dalla spiaggia di Altar e Ponta Antonia, nell’isola di Boa Vista nell’arcipelago di Capo Verde, è stato lanciato un SOS per salvare i delfini.
Un intero branco, adulti, cuccioli e neonati, intrappolato sulla spiaggia non ha avuto scampo.
La specie vive nelle acque profonde degli oceani tropicali e temperati e raramente si avvicina alla riva.
“Quando siamo arrivati in zona, un cucciolo era già morto. Abbiamo tentato di riportare in alto mare molti esemplari, ma diversi sono ritornati in spiaggia. Ciò non è insolito nelle acque di Capo Verde, ma le cause di questi episodi sono ancora un mistero”, commentano alcuni collaboratori del Capo Verde Humpback Whale Expeditions.
Per tentare di salvare i cetacei è stata organizzata una task force tra autorità governative e marittime, ong ambientaliste locali, biologi e veterinari, esercenti e turisti.
Purtroppo, solo pochi esemplari sono riusciti a riprendere il largo.
In precedenza sono stati registrati diversi spiaggiamenti. Tra i quali sei casi tra il 2001 e il 2007. Due casi drammatici tra ottobre e novembre del 2003 con 318 esemplari spiaggiati nelle isole di Maio, Santa Luzia e Boa Vista e nel novembre 2007 con 335 esemplari, in due spiagge diverse di Boa Vista.
L’ultimo spiaggiamento si era verificato nel mese di aprile del 2015, con 23 esemplari, senza considerare spiaggiamenti di altre specie.
Tra le ipotesi che portano a questi suicidi di massa, non si esclude il ruolo dell’uomo che sia per le tecnologie militari testate e utilizzate dalle unità navali che transitano vicino alle isole. Come riporta la mittente cbsnews.com, i ricercatori stanno indagando sulle possibile cause come gli effetti persistenti della fuoriuscita di petrolio. Alcune lesioni cutanee rinvenute sui delfini recuperati indicherebbero anche l’esposizione all’acqua dolce. Tuttavia, si potrebbe trattare anche di esposizione a sostanze chimiche e inquinanti.
La strage lungo la spiaggia:
Le immagini dei soccorsi
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C.D.
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