Lo spezzatino d’orso per risolvere il problema M49: si rinnovano gli appelli a Salvini

Lo spezzatino d’orso per risolvere il problema M49: si rinnovano gli appelli a Salvini

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Orso M49

La satira è un’arte. Non tutti hanno il senso dell’ironia e ancor meno del cinismo grazie al quale il sarcasmo più becero in un’epoca di neoliberismo selvaggio licenzia ogni cosa, andando nella banalizzazione.

Salta agli occhi la piccola riflessione di Camillo Langone, intitolata “Cosa fare dell’orso M49? Spezzatino”, pubblicata dal Foglio quotidiano, con la quale l’autore propone un pamphlet all’insegna dello spezzatino d’orso, sbandierando un’improbabile annessione del Trentino alla Slovenia dove viene somministrata nei ristoranti la carne d’orso.

“Alcuni comuni veneti chiedono l’annessione al Trentino, il Trentino chieda l’annessione alla Slovenia, il più vicino degli stati in cui si sappia cosa fare degli orsi: prosciutti. A Lubiana c’è un ristorante famoso per la carne d’orso, ho amici che lo frequentano e mi mandano foto dei piatti per suscitare la mia invidia”. Scrive Langone proponendo una misticanza nella quale accenna all’economia in crescita della Slovenia e della vicinanza del Trentino a Lubiana rispetto a Roma.

Con tanto di patriottismo trentino, Langone sfodera la retorica del secessionista, “alla faccia di federalismo, autonomismo, sussidiarietà e buon senso, a impicciarsi di orsi alpini siano dei romani”, aggiungendo che “laggiù l’ultimo orso l’avranno visto ai tempi dei giochi al Colosseo”, sferzando un attacco al ministro dell’ambiente, associandolo ai concorrenti del Grande Fratello.

“Dei romani o delle ex concorrenti del Grande Fratello o un ministro antiuomo come Sergio Costa, tutte persone che un orso furioso non l’hanno mai incontrato né tantomeno l’hanno mai cucinato”.

Langone prosegue la sua farneticante visione futuristica e avveniristica con una ricetta in stile Cracco, specificando che la carne di M49 di tre anni e mezzo dovrebbe essere “presumibilmente coriacea, perciò necessitante lunga cottura (alla gostilna Pri Lojzetu di Vipacco il guanciale d’orso lo cuociono per 13 ore a 74 gradi)” .

In conclusione per Langone, la soluzione agli orsi, reintrodotti con un progetto europeo, è quella che “il Trentino chieda l’annessione alla Slovenia, rifiuti la sottomissione agli zoolatri che esigono la sottomissione alle bestie ossia il ritorno alle più orrende religioni primitive, al sacrificio umano”.

Di primitivo vi è solo la penna di un retrograde che ancora vive nei romanzi dei pioneri dell’Ovest, all’insegna di una banalizzazione con il motto dei forconi.

Aspettiamo la fotografia di Langone, in posa con la pelle d’orso sulle spalle in stile Leonardo di Caprio “Revenant”.

Avvistamento Orso M49

Mentre c’è chi farnetica sul destino dell’orso in versione spezzatino, proseguono gli avvistamenti di M49 e gli interventi delle organizzazioni animaliste per salvare la vita del giovane esemplare.

Sulla vicenda vi sono numerose incongruenze e polemiche sulla gestione della cattura dell’orso, prelevato dal suo territorio senza essere stato sedato neanche durante il trasporto nel Centro di fauna selvatica alle porte di Trento.

E’ quanto sostenuto anche dall’Associazione Nazionale Nazionale Medici Veterinari In Italia: ”L’animale era in salute e la valutazione è stata di non fargli l’anestesia così rivelando la mancata applicazione di un protocollo veterinario di cattura che avrebbe tutelato l’orso e portato a buon fine le operazioni di messa in sicurezza dell’animale e del territorio”.

Dello stesso parere anche l’ex assessore Michele Dallapiccola che fu protagonista della vicenda di Daniza uccisa dall’anestesia.

L’orso è in queste ore monitorato dalla forestale che lo ha avvistato anche nella notte, fotografandolo con una fototrappola sui pendii della Marzola.

Un caso che fa discutere, in piena violazione della legge nazionale e delle stesse posizioni del Ministro dell’Ambiente Sergio Costa.

Proprio nel giorno in cui il ministero dell’interno ha lanciato la campagna SOSanimali contro i maltrattamenti, le grosse associazioni hanno pertanto inviato un appello al Ministro Matteo Salvini.

“Una Provincia che cattura maldestramente un animale, se lo fa scappare avendogli tolto addirittura il radiocollare, è incapace a gestire queste situazioni ed è giusto che quindi lo Stato prenda in mano la situazione attraverso il ministero competente, quello dell’Ambiente”, ribadisce in una nota la Lav.

Anche l’Ente nazionale protezione animali (Enpa) ha rinnovato l’appello a Salvini, promuovendo un ‘mail bombing’ per chiedere un intervento su Maurizio Fugatti, governatore della Provincia autonoma di Trento nonché firmatario dell’ordinanza di cattura dell’orso e sostenitore del suo abbattimento.

Brambilla: cercano scuse per uccidere M49

L’on. Michela Vittoria Brambilla, presidente della Lega italiana per la Difesa degli Animali e dell’Ambiente e del Movimento animalista, ha commentato la vicenda dell’orso M49, chiedendo che “la Provincia di Trento non aggiunga un crimine: quello di approfittare delle circostanze create per abbattere M49, dopo averlo messo all’angolo, con la scusa che potrebbe aggredire le persone. M49 non è un ergastolano in fuga”.

“L’uccisione dell’orso M49 sarebbe illegale. Poi c’è l’aspetto politico: abbattere M49 vuol dire sfidare l’opinione pubblica italiana, assolutamente contraria alla “guerra” contro gli animali selvatici (orsi e lupi in primis) e alle campagne d’odio e di paura orchestrate da portatori di legittimi interessi economici che possono trovare soddisfazione anche senza la pelle dell’orso”, ha concluso Brambilla.

C.D.

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