Sperimentazioni letali su cani per i veterani di guerra: rivelazioni shock di USA Today

Sperimentazioni letali su cani per i veterani di guerra: rivelazioni shock di USA Today


Sperimentazioni su cani per veterani di guerra

Esperimenti dolorosi e letali condotti sui cani e che in passato hanno già indignato l’associazione dei veterani di guerra e le organizzazioni animaliste.

Il tema dell’utilizzo dei cani per sperimentazioni scientifiche e mediche è di nuovo sotto ai riflettori, dopo alcune rivelazioni shock, diffuse dal quotidiano Usa Today e riprese dal gruppo White Coat Waste Project .

La White Coat Waste Project , un gruppo contrario alla vivisezioni, denuncia che il Department of Veterans Affairs (VA- Dipartimento per i veterani di guerra) sta portando avanti esperimenti invasivi nell’ambito di un programma di ricerca medica, mirato ad aiutare i veterani che soffrono di patologie al midollo spinale o di problemi respiratori.

Gli stesso gruppi di veterani di guerra avevano già in passato criticato il Congresso, invitandolo a restringere il programma di ricerca.

Secondo le indiscrezioni e alcuni documenti e fotografie inviate in anonimato da un dipendente, questi sperimenti stanno proseguendo in ben tre laboratori.

Sperimentazioni sui cani

Nel laboratorio di Milwaukee, vengono rimosse sezioni di cervello nei cani per testare il sistema neuronale che controlla la respirazione. Successivamente i cani vengono soppressi con iniezioni letali.
Mentre in un secondo laboratorio a Cleveland, i ricercatori utilizzato elettrodi sui midolli spinali dei cani per misurare i riflessi della tosse prima e dopo la separazione delle corde vocali. Infine, in un terzo laboratorio, a Richmond, in Virginia, vengono impiantati dei pacemaker nei cani, che provocano anomali nei ritmi cardiaci testando poi i cani durante attività fisica sui tapis roulant. Al termine di questi test, i cani vengono soppressi sia per iniezione letale che con altri metodi come drenaggio del sangue.
Molti altri laboratori, hanno condotto test paralleli che sono stati negli anni chiusi.

Il portavoce del dipartimento dei veterani di Guerra, Curt Cashour ha confermato che l’ex segretario David Shulkin ha approvato il proseguimento degli esperimenti lo scorso 28 marzo, lo stesso giorno in cui è stato licenziato dal presidente Donald Trump.

Tuttavia, Shulkin ha invece replicato ad USA TODAY che “non è stato chiesto né richiesta una revisione per l’approvazione degli esperimenti in corso”. Infatti, non risulterebbe nessun documento firmato da parte dell’ex segretario del VA. Dal Dipartimento dei veterani è stato però specificato che l’accordo sarebbe stato preso verbalmente.
Dai documenti al vaglio di Usa Today, sarebbero ancora attivi ben 9 tipi di sperimentazione sui cani. Laddove lo stesso Cashour evidenziò prima di essere licenziato, di rivedere le sperimentazioni.

Tuttavia, sembra invece che questi esperimenti dovrebbero continuare anche con il nuovo segretario VA Robert Wilkie. I ricercatori hanno infatti sostenuto che dagli esperimenti emergono risultati significativi, assicurando che sono condotti in modo etico.

Solo l’1% degli esperimenti sarebbero condotti sui cani e il 99% sui ratti o topi. Il portavoce VA per avvalorare la posizione del dipartimento e il successo dei risultati degli esperimenti, ha ricordato che grazie a queste ricerche negli anni ’60 è stato possibile eseguire il primo trapianto di fegato.

Stop a test su animali

Alla Camera, venne approvato recentemente e all’unanimità lo stop dei finanziamenti a questa ricerca. Tuttavia, non è passata al Senato, a causa delle pressioni del dipartimento dei veterani di guerra.

Altri test sarebbero condotti per studiare la circolazione sanguinea. Recentemente, il VA avrebbe invece commissionato uno studio da 1,3 milioni di dollari in collaborazione con la National Academy of Sciences per valutare la necessità di cani come soggetti per la ricerca.

“Penso che rimetterà in discussione l’integrità delle intenzioni del VA”, ha dichiarato Justin Goodman, vice presidente di White Coat Waste Project.
Tra i gruppi di veterani di guerra che si stanno opponendo a queste ricerche, la Paralyzed Veterans of America. Sherman Gillums Jr., Chief Strategy Officer di American Veterans, ha dichiarato al quotidiano americano che “è tempo per noi di guardare a modi migliori e spendere soldi più intelligenti di quelli che abbiamo fatto in passato”.

C.D.

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