Il governo boccia l’emendamento alla legge Milleproroghe sulla sperimentazione animale in Italia: cosa succederà ai test e alle alternative.
Una direttiva Europea del 2010 invitava i Paesi dell’Unione Europea a ridurre i test effettuati sugli animali e a scegliere dei metodi alternativi per testare i nuovi farmaci. Non sono stati ancora resi noti i dati relativi agli anni 2018/2019 ma se seguiranno il trend di quelli del biennio precedente, 2015-2017, verrà confermato che questa direttiva Europea non è stata seguita dagli Stati Membri.
Dal rapporto degli anni 2015-2017 è emerso che 20 milioni di animali sono stati sottoposti a test nei laboratori di ricerca e che alcuni di questi test sono anche particolarmente dolorosi. L’Italia è stata la quarta in classifica per uso degli animali con 569.177 test effettuati, dopo la Germania con oltre 1,8 milioni, la Francia con circa 1,8 milioni di animali e la Spagna con 725.833 esperimenti.
Per approfondire UE: 10 milioni di animali ogni anno usati per la sperimentazione, l’11% in test dolorosi
Sperimentazione animali in Italia e Milleproroghe, cosa succederà con il decreto dopo la bocciatura dell’emendamento e delle alternative
Se non abbiamo gli ultimi dati in merito al numero dei test sugli animali, quello che è successo nel nostro Parlamento sembra confermare che il governo italiano non ha intenzione di porre fine a questa crudeltà.
L‘emendamento firmato Walter Rizzetto, deputato di Fratelli d’Italia, che mirava ad abbreviare la proroga sulla sperimentazione di droghe, alcol e tabacco sugli animali è stato respinto. L’emendamento voleva ridurre questa proroga, che permette di continuare ad effettuare test sugli animali fino al 2022, a soli 6 mesi ma non sarà inserito nel Milleproroghe.
“Il governo consente di causare ancora la morte di migliaia di animali con le sperimentazioni. La mia proposta era mediana e di buon senso, a sostegno della posizione espressa dalla Lav. Proponevo una proroga di soli 6 mesi per consentire ai laboratori di adeguarsi sia in termini di formazione degli operatori che di strumentazioni, per una ricerca senza abusi sugli animali”. Il deputato ha poi confermato che è possibile testare sostanze senza uso degli animali e che questo non fermerebbe il progresso scientifico.
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Teresa Franco
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