Le blatte possono diventare un serio problema per la nostra salute: ecco perché è importante eliminarle tempestivamente e in maniera efficace.
Questi orribili insetti sono simili agli scarafaggi e sono portatori di pericolose malattie. Il loro modo di riprodursi è purtroppo molto veloce e fecondo, quindi è necessario intervenire appena notiamo la loro presenza in casa. E’ fondamentale capire da dove provengono prima di agire con prodotti specifici e, una volta individuato il luogo di origine, ecco tutti i trucchi più efficaci per sbarazzarsene definitivamente.
La bella stagione porta con sé sole e caldo, ma purtroppo favorisce anche la riproduzione e la fuoriuscita di questi terribili insetti che arrivano ad infestare città intere ed entrano nelle nostre case attraverso le vie più impervie. Le alte temperature infatti spingono le blatte ad uscire dalle fogne, dove magari sono rimaste fino a tarda primavera, per invadere strade e città. Inoltre è proprio il caldo a farle sviluppare più velocemente e con una pericolosa facilità: si pensi che una blatta ripone almeno 50 uova alla volta: una vera e propria infestazione! Appartengono alla famiglia dei Blattoidei, che conta almeno 4600 specie diverse in tutto il mondo: vi sono dei tratti esteriori comuni, ma anche importanti differenze. La prima è che non tutte le blatte sono dotate di ali per volare, sebbene compensino questa mancanza con una grande velocità nella corsa. Le loro ali sono di solito sproporzionate rispetto al resto del corpo, poiché molto più grandi rispetto al resto.
Generalmente prediligono ambienti umidi, sporchi e poco illuminati quindi le fogne ma anche le cantine e ambienti dismessi delle case. Anche se non è insolito ritrovarle per strada, sui muri dei palazzi e naturalmente vederle uscire dai tombini. Le loro vie di passaggio preferite sono le tubature e le condutture fognarie, ma anche crepe e fessure nei muri e ancora cantine o luoghi sporchi e dove si conservano i cibi. Escono allo scoperto quando l’ossigeno in queste vie di passaggio si riduce e per sopravvivere dunque escono allo scoperto. Ma attenzione: essendo ‘lucifughe’ sarà difficile notare la loro presenza durante il giorno. Se è difficile notare la loro presenza poiché si muovo solo al buio, possiamo accorgerci del loro ‘passaggio’ grazie ad alcune tracce che lasciano in giro per casa: le loro feci. Questi escrementi, simili alla polvere di caffè, devono far scattare in noi l’allarme. Di solito non riguarda una casa in particolare ma tutta la città. Purtroppo il fenomeno è già importante da diversi anni, tanto da essere diventato un danno anche per il turismo: i visitatori infatti sono disgustati dalla presenza di questi insetti e si lamentano con le autorità per non aver preso dei provvedimenti necessari per prevenirne l’invasione.
Oltre ad avere un aspetto davvero poco gradevole e viscido, questi insetti sono anche portatori di pericolose malattie come la dissenteria, l’epatite A, la salmonellosi e la poliomielite. Il contagio avviene a causa del trasporto da parte loro di microrganismi patogeni sui cibi ingeriti da umani e animali. Generalmente quelle che volano sono meno pericolose perché non attaccano gli alimenti. Per questo i luoghi più a rischio sono di solito bar e ristoranti, ma anche mense aziendali e industrie alimentari, dove interi locali sono spesso destinati al deposito di cibo, nonché negli ospedali dove spesso le condizioni igienico-sanitarie sono discutibili. Il batterio, noto con il nome di Vibrio cholerae, è il principale portatore di colera, una malattia che, se non riconosciuta in tempo, può risultare fatale. Inoltre questo stesso batterio, una volta insidiatosi nell’intestino della blatta renderà l’insetto ‘portatore’ per tutto l’arco della sua vita.
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Prima di chiuderci in casa, serrare le finestre e otturare tutte le fessure che potrebbero essere una via di uscita delle blatte magari possiamo fare qualcosa per prevenirne la fuoriuscita. Purtroppo non basta mantenere un ottimo livello di pulizia: di certo aiuta ma in alcuni casi può non essere abbastanza. La pulizia in alcuni ambienti umidi e caldi della nostra casa, come ad esempio bagni e cucine, deve essere particolarmente accurata non solo per evitare residui di cibo ma soprattutto per evitare la formazione di muffe e umidità. A tal proposito è utile acquistare della sabbia di diatomee o naftalina, efficaci contro gli insetti ma innocue per la salute degli umani. Altro metodo è quello di ‘tappare’ gli scarichi dei lavelli e delle tubature per evitare che possano fuoriuscire da lì. Mantenere pulite questa vie aiuta a non attirare le blatte: la creolina o l’ammoniaca sono validi strumenti per igienizzarle. E se in casa ci sono crepe e fessure? Basta creare una sorta di ‘tappo’ con siliconi e collanti ed è altrettanto utile applicare dei veleni negli angoli. Reti e zanzariere possono essere utili ma a volte da sole non bastano. Per chi preferisce utilizzare metodi naturali un aiuto proviene dalle foglie di alloro, dall’aglio, bucce di cetriolo, erba gatta e oli essenziali. Questi insetti non amano gli odori troppo forti e tendono a starne alla lontana. Al contrario adorano il vino: alcuni infatti mettono dei contenitori di vino sotto i rubinetti per far sì che le blatte ne bevano tanto da ubriacarsi e cadere all’interno della bacinella. Naturalmente è necessario evitare di lasciare cibi e piatti sporchi in giro per casa, fare attenzione che i contenitori dei rifiuti siano sempre ben sigillati e che i cibi siano conservati dentro contenitori chiusi ermeticamente, soprattutto quelli conservati all’aperto.
Se i metodi di ‘prevenzione’ sono risultati inefficaci bisogna passare alle ‘maniere forti’. La deblattizzazione è un’operazione piuttosto invasiva e di grossa portata, tanto da richiedere l’intervento non del singolo privato ma delle autorità comunali re gionali, spesso chiamate in causa durante le assemblee di condominio. Questa operazione consiste nello spargere insetticidi utilizzando nebulizzatori e atomizzatori: è l’Asl che si rivolgerà a delle ditte private che si occupano di fare queste operazioni. L’intervento generalmente non si risolve in un’unica operazione, bensì in quattro fasi: la prima è di ispezione, cui segue un secondo trattamento, il monitoraggio del risultato e infine un’ultima nebulizzazione dopo circa tre settimane per eliminare le uova depositate. E’ naturale che questo metodo sia piuttosto invasivo per gli esseri umani, quindi è importante evitare di respirare queste sostanze tossiche e tenere al riparo animali e piante che di solito esponiamo sui nostri balconi e terrazzi. Inoltre è consigliabile evitare i metodi ‘fai da te’ per evitare di commettere errori, ma affidarsi a una ditta privata specializzata che provvederà a risolvere il problema in maniera di sicuro più efficace.
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F.C.
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