Hanno giocato a salvare vite umane, e ci sono anche riusciti. Ecco chi sono e come vengono addestrati i cani che stanno aiutando nei soccorsi all’Hotel Rigopiano, e che sono stati utilizzati anche in molte altre situazioni dove ogni secondo può essere decisivo. Anche nel terremoto dell’Aquila l’aiuto dei nostri angeli a 4 zampe fu decisivo. Per i cani “da valanghe” o “da macerie” trovare persone sotterrate sotto la neve o sotto le macerie è un gioco, al quale vengono addestrati sin da piccoli. Come ci spiega alcuni operatori del Nucleo cinofilo da soccorso l’obiettivo è trovare l’essere umano: “E non il frigorifero con il cibo o la cena interrotta dal terremoto. Fin da cuccioli li premiamo se trovano il figurante”.
Sin da piccoli vengono premiati con del cibo durante le esercitazioni, e in qualsiasi condizione, ed a qualsiasi orario, loro si esercitano. La bravura sta nel non farsi distrarre dalle situazioni esterne che possono rubare l’attenzione, la fuoriuscita di fumo, una sirena, del cibo. Possono essere tante le distrazioni che li possono portare fuori strada, ma la loro dedizione li aiuta a sbagliare il meno possibile. L’addestramento richiede mesi di sacrificio, ma serve come non mai nelle situazioni di difficoltà. Troppo spesso ci ricordiamo di questi angeli solo quando accadono catastrofi di questa portata, ma come ci ricordano anche gli operatori che giorno e notte convivono con questi meravigliosi animali: “Dovrebbero ricordarselo sempre non solo quando sfiliamo alle parate dopo i disastri e tutti ci applaudono. Dovrebbero ricordarlo che questi cani salvano vite umane”.
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