Gli animalisti del Meta (Movimento etico tutela animali ambiente) hanno effettuato un blitz insieme alle forze dell’ordine per liberare un cane. L’animale si trovava rinchiuso in un recito angusto e non sufficientemente riparato, a Porcia, in provincia di Pordenone. Il cane era in una recinzione di acciaio e passava molte ore da solo sotto la canicola.
Francesca Fedrigo, presidente Meta, ha spiegato: “Il Movimento etico tutela animali ambiente Meta riceve tante segnalazioni di situazioni difficili di animali segregati in pochi metri quadrati e interveniamo per fare rispettare la legge regionale sugli animali di affezione”. Quindi ha aggiunto: “Il caso di Porcia è stato segnalato perché il cane era rinchiuso per ore in uno spazio insufficiente, con scarso riparo dal sole”.
La proprietaria del cane sarà ora multata ai sensi dell’articolo 36 della legge regionale 20 del 2012. Intanto Meta ricorda le regole minime per una recinzione, che secondo la norma regionale deve essere di almeno 15 metri quadrati. Inoltre un cane ha diritto ad almeno due sgambature quotidiane. La Fedrigo prosegue: “Tante situazioni, purtroppo, sono irregolari. Ci troviamo di fronte a recinti angusti e anche, come nel caso di un cane a Pordenone, chiusi in terrazzo. Non si può scambiare un cane per un allarme domestico: lasciato sul balcone deve avere possibilità di ingresso in casa, oltre alla scorta di acqua e cibo”.
Gli attivisti del Meta vanno avanti nel loro lavoro di controllo: “Riceviamo ogni giorno delle segnalazioni da tante parti del territorio pordenonese. L’impegno è massimo per difendere i diritti altrui, compreso quello di non essere alla catena. Le regole vanno rispettate e chi non lo fa deve aspettarsi, poi, la sanzione da parte delle forze dell’ordine”.
“La proprietaria di Porcia verrà sanzionata, ma ci ha promesso che lascerà libero il cane in giardino”, assicura la presidente dell’associazione, continuando: “Ricordiamo che ogni animale deve essere tenuto in sicurezza e dotato di comfort sufficienti per il suo benessere”.
Meta conclude: “Per chi non si attiene alle disposizioni, sono previste delle sanzioni e nei casi più gravi, anche il ritiro d’autorità dell’animale segregato. In molte zone di campagna nel Nordest, invece, il regolamento regionale non è rispettato”.
Il caso del povero Springer
Nelle scorse ore, un cane di razza Springer, nero e bianco, è morto dopo essere stato lasciato in un piccolo recinto dalla sua padrona, a Titignano nel comune di Cascina. Qualche giorno fa era partita la segnalazione di alcuni cittadini alla polizia municipale. Le forze di polizia locale sono intervenute nella proprietà della donna, ora sanzionata dal Comune. Il cane era però già morto.
L’animale era stato soffocato dalla catena con cui la sua proprietaria lo teneva normalmente.Troppo era il tempo che era rimasto legato. Probabilmente lo Springer avrebbe cercato di togliersi quella catena, peggiorando la sua condizione, fino a restare strozzato. Impossibile soltanto immaginare l’agonia e le sofferenze del povero Springer. La proprietaria dell’animale, una donna di 56 anni residente in un’altra provincia, è stata rintracciata. Dovrà anche spiegare perché tenesse il suo cane nella proprietà di Titignano, se non vi abitava.
GM