Per i soldati era diventata un raggio di sole nell’oscurità di un territorio ostile in uno scenario di guerra. La dolce Airys era un cucciola di pochi mesi che apparteneva ad un branco di cani randagi nei pressi di una base dell’aeronautica americana in Iraq.
La cagnolina conquistò l’animo di due piloti, tra i quali Nick Pierzchalski di Spring Hill che tornando da un giro di ricognizione, dopo l’atterraggio, vide quell’adorabile cagnolina avvicinarsi a lui.
La cucciola fu chiamata Airys e da quel giorno, non tornò più con il suo branco ma, come se il destino l’avesse guidata, preferì restare nel campo, in compagnia dei soldati che iniziarono a prendersi cura di lei, facendole un bel bagno e rifocillandola un pochino. I soldati che l’avevano adottata realizzarono un recinto dove custodirla e ordinavano per lei il cibo su Amazon.
“Senza neanche essere addestrata è rimasta al nostro fianco”, ricorda Pierzchalski, spiegando quanto la presenza di quella cucciola era importante per il morale dei soldati: “Un po’ tutti noi avevamo un animale domestico e vederla, ci faceva sentire come se avessimo un pezzo della nostra casa”.
Purtroppo, nel mese di marzo Pierzchalski tornò negli Stati Uniti, ma quel soldato non si era dimenticato della sua amica e ha avviato una procedura di adozione internazionale per poterla portare a casa sua. Attraverso un’associazione internazionale la Spca International, Nick è riuscito ad adottare la piccola Ayres presa in cura dall’associazione che ha provveduto ai vaccini e alla quarantena di due mesi necessaria per il suo trasferimento. A distanza di quattro lunghi mesi, Ayres è arrivata finalmente a destinazione e Pierzchalski ha potuto riabbracciarla: “Non pensavo che sarebbe successo. Adesso è parte della famiglia”, ha dichiarato commosso alle mittenti televisivo che hanno documentato l’arrivo della dolce cagnolina dall’Iraq.
Non è raro che gli animali siano stati dei veri e propri angeli per i soldati sul fronte. In Ucraina, lo scorso anno, alcuni soldati avevano raccontato come trovassero conforto con i randagi e i gatti diventati una fonte contro la depressione. Tanto che, non solo i cani sono stati impiegati nella pet therapy per aiutare i soldati ad uscire fuori dai traumi della guerra ma nel 2015, è passata la legge negli Usa con la quale fu chiusa una lunga battaglia contro un’ingiustizia. Ovvero i cani da servizio potevano finalmente rientrare con i soldati. Fino ad allora, i cani che avevano servito il paese in territori di guerra, restavano nel paese, stipati in delle strutture fino alla loro morte e nei peggiori dei casi, venivano soppressi sul posto.