Quello della sperimentazione animale è uno dei capitoli più bui della storia dell’umanità. Nonostante le campagne di sensibilizzazione e le lotte degli animalisti che fin dalla fine dell’Ottocento hanno voluto denunciare gli orrori perpetrati contro gli animali. Negli ultimi anni, ci sono state delle conquiste tra le quali in ultimo il divieto sperimentazione per i cosmetici in Ue anche se proseguono per i pesticidi o detergenti. Tuttavia, ci sono sempre delle norme che vengono raggirate e attraverso deroghe nel settore farmaceutico e della ricerca, gli animali sono sottoposti a trattamenti disumani ed estremamente dolorosi come per la distrofia muscolare e in Italia, in base ai dati relativi nel 2016, sono aumentati il numero dei cani usati nei laboratori.
Ecco perché è difficile restare indifferenti agli orrori perpetrati nel mondo. Peta è scesa di nuovo in campo per protestare a New Jersey, presso la sede del laboratorio Liberty Research che opera per conto di colossi del settore farmaceutico come Merck, Zoetis, Bayer, Merial, Novartis, ma anche per le Università Michigan State University e le Università di Pittsburgh, Florida e Louisville.
La protesta all’insegna dello slogan “Stop Experimenting Me!” emerge da un’inchiesta condotta dalla nota organizzazione internazionale sulla filiera: dagli allevamenti degli animali destinati ai laboratori, la loro vendita e infine le condizioni in cui vengono detenuti senza un’assistenza veterinaria per cui questi poveri esemplari, cani e gatti, muoiono lentamente per gli esperimenti, in condizioni di stress e di ansia.
Peta ricorda che negli esperimenti commissionati dalle case farmaceutiche, i cani e i gatti vengono infettati dai virus e drogati, per poi essere soppressi. Secondo quanto viene denunciato in anonimato da un dipendente, durante uno studio sono stati perforati i crani di una trentina di cani che non erano stati adeguatamente anestetizzati e che si sono svegliati durante l’esperimento che consisteva nel verificare gli effetti del virus dsitemper.
Orrore anche per quanto riguarda le condizioni in cui vengono detenuti i gatti, accatastati in delle stanze strette, con scarsità di cibo e acqua a disposizione. Uno scenario agghiacciante di animali feriti, sofferenti che cercano di sopravvivere, privati di dignità e di un’assistenza. Un regno di sofferenza e di crudeltà che non è più ammissibile.
+++IMMAGINI NON ADATTE A PERSONE SENSIBILI+++
Per maggiori informazioni clicca: Dogs and Cats Suffer, Die at Liberty Research