Emilia Romagna sigla accordo per il soccorso animali in caso di calamità
Le calamità naturali come terremoti, inondazioni o il crollo del Ponte Morandi che negli ultimi anni hanno colpito la Penisola hanno portato alla luce il tema del soccorso animali in situazioni di emergenza.
All’indomani delle catastrofi, i soccorsi sul campo si sono trovati ad affrontare non solo la drammatica corsa contro il tempo per salvare le persone. Animali da compagni intrappolati nelle abitazioni, animali da redditto isolati negli allevamenti o vittime del crollo delle strutture.
Questo ha comportato una riflessione tra gli operatori. Nel caso del terremoto che ha devastato Amatrice venne allestito un campo dall’Ente Nazionale di Protezione Civile- Enpa con veterinari e volontari che si sono dedicati al soccorsi degli animali. Molti animali domestici trovati vaganti e affamati sono stati aiutati, recuperati e riconsegnati ai proprietari.
In tal senso, la Regione Emilia-Romagna una delle regioni maggiormente messa a dura prova da continue emergenze, ha siglato un accordo innovativo con il quale ha stabilito una procedura per il soccorso animali in caso di calamità.
L’accordo prevede la collaborazione tra istituzioni, sarà sottoscritto da Comuni di Bologna, Piacenza, Parma, Reggio Emilia, Modena, Carpi, Imola, Forlì, Cesena, Ravenna, Rimini, Ferrara dall’Anci Emilia-Romagna, Federazione Regionale Ordini Veterinari e Associazioni di volontariato a tutela degli animali.
Soccorso di animali in caso di calamità
Il testo ha introdotto le procedure e le modalità per le specie di animali d’affezione: dall’evacuazione all’accoglienza o ricoveri temporanei con presidi veterinari mobili in emergenza.
Le operazioni saranno coordinate dal Servizio veterinario delle Ausl competenti in accordo con l’Agenzia regionale di Protezione civile.
Inoltre, sarà costituito un comitato tecnico regionale, composto da rappresentanti di ogni Comune aderente, dai referenti dei servizi veterinari delle Ausl, di Anci e delle Associazioni.
La Ausl dovrà garantire i materiali e la logistica, mentre i comuni dovranno mettere a disposizioni le strutture come canili e gattili per il ricovero degli animali che siano stati trovati vaganti o feriti. Dovranno inoltre essere predisposti dei piani di evacuazione per gli animali.
“La nostra regione purtroppo si è più volte dovuta confrontare con situazioni di emergenza, anche gravi, basti pensare al terremoto del 2012. Anche in seguito a quelle esperienze, abbiamo ritenuto giusto definire una risposta adeguata alla domanda di soccorso, recupero, messa in sicurezza, ricongiungimento e gestione degli animali d’affezione, di proprietà e vaganti, in caso di calamità naturali. La tutela degli animali oltre ad essere un principio sancito dalla Dichiarazione universale dei diritti dell’animale dell’Unesco e dal Trattato di Lisbona dell’Unione europea, è prevista anche dal Codice della protezione civile del 2018, che tra le varie attività include anche il soccorso e l’assistenza agli animali colpiti da calamità naturali, come terremoti e alluvioni”, ha dichiarato Sergio Venturi, assessore regionale alle Politiche per la Salute, Emilia Romagna.
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