Un no secco da parte di un sindaco a colore che vogliono radunarsi nella “sua” terra per cacciare le capre: la popolazione si unisce e vince.
Quando le istituzioni fanno il loro dovere, tutta la popolazione ne trae dei grossi benefici. Ma quando istituzioni e popolazione viaggiano sulla stessa linea d’onda, allora le cose vanno davvero a gonfie vele. Viaggiare sulla stessa linea d’onda in merito di rispetto, verso altre forme di vita e l’ambiente circostante
Un concetto che oggi, in diverse parti del mondo, fa faticare a passare. Perché non tutte le persone si rendono conto che non ci si deve portare rispetto solo tra noi esseri umani, ma con l’insieme che forma il cerchio della vita. E in questo cerchio ci sono, senza ombra di dubbio, anche gli animali, molte volte maltrattati o uccisi senza nessun motivo. Ma per pura “supremazia”, che nessuno ha dato a questi vigliacchi, spesso col fucile in mano.
Ma è tempo di svegliarsi dal torpore in cui siamo finiti e cercare di cambiare le cose. E in piccolo c’è qualcuno che lo sta facendo, passo dopo passo. Oggi ci spostiamo in Turchia, in una piccola cittadina, dove sindaco e cittadini sono scesi in campo contro i cacciatori. Per proteggere delle capre pronte a fare una brutta fine.
Le capre non si toccano: sindaco e cittadini “caciano il cacciatore”
La parola insegna, l’esempio porta alla vittoria. Ogni tanto c’è qualcuno che si ferma solo alle “belle parole”, facili anche da udire, ma soprattutto da emanare. Ma se alle parole, spesso pregne di coraggio, non gli succedono le azioni tutto rimane vano. Qualcuno, tempo addietro, aveva già proposto questo modello di vita, non accettato da altri… tiranni.
E i tiranni, nel mondo animale, molto spesso si nascondono dietro i cacciatori. Coloro che sono disposti anche a lasciare la propria terra, pagando un viaggio, per andare a uccidere, dall’altra parte del mondo, un povero animale. Stava accadendo anche con un cacciatore americano: Bradley Garrett Van Hoose, che si era procurato un permesso di caccia per sparare a delle capre, ritenute sacre nel posto in cui doveva recarsi per compiere il brutale gesto.
50 proiettili a disposizione, tra il 6 e il 13 dicembre 2020. Un fucile a disposizione di un pazzo, che si doveva recare a Tunceli, città, appunto, della Turchia. Appena saputo del permesso il sindaco della città non ha aspettato un solo momento per muovere i primi passi verso lo stesso cacciatore e far capire lui che non era il benvenuto.
Fatih Mehmet Macoglu, il sindaco poc’anzi citato, un giorno prima che il cacciatore si recasse sul posto ha scritto su Twitter: “Nessuna vita o creatura che abita nella natura ha prezzo per noi. Faccio appello affinché la persona che domani dovrà recarsi dalle nostre parti, con tanto di fucile e proiettili, ci pensi davvero bene. Domai ti aspettiamo lì con tutti gli abitanti e gli amici sensibili alla causa”.
Un messaggio forte e chiaro. Che Bradley avrà sicuramente letto o che qualcuno lo avrà fatto notare a lui stesso. Il giorno dopo, il sindaco ha mantenuto la parola: si è presentato sul posto insieme ai cittadini. Colui che mancava all’appuntamento era proprio il cacciatore.
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