A Crema, una signora di 78 anni (da sempre gattara) si scaglia contro il comune: “Vogliono sfrattare i gatti e non sanno dove mandarli, situazione inaccettabile”.
Spesso, nella vita, a qualcuno di noi sarà capitato di prendere “le parti” durante una sana e semplice discussione. La voglia di sentirsi parte di una giusta causa, che ci sta a cuore, ma di cui, magari, non conosciamo né “nascita” né sviluppo: la sposiamo perché la sentiamo “nostra” da sempre.
Altre volte, invece, ci sono persone che sposano una causa per una vita intera. Uomini, donne o un gruppo di persone che decide di dedicare la propria vita alla salvaguardia di un intero posto, di un luogo simbolo o magari proprio di un animale, lasciato da solo in chissà quale buco dimenticato della terra. Raramente, invece, si vede difendere un’intera colonia di animali da una “chiusura forzata”. Questa volta è andata proprio così. La protagonista in questione è Mirella Calci, una signora che di primavere ne ha viste passare a gran quantità: ben 78 anni. Nonostante la sua età (che poi anche questa, a volte, è del tutto relativa) ha messo il suo coraggio a disposizione di un’intera colonia di felini.
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Siamo in Lombardia, esattamente a Crema, e a tener banco, stranamente, non è il coronavirus. Ma una signora di 78 anni che da qualche ora si è letteralmente scagliata contro il comune della stessa città. Il motivo è semplice ma complesso nel suo essere: l’intera chiusura di una colonia di gatti. Mirella Calci, di nome e di fatto. “Calci” al comune potremmo dire. Una storica gattara che ha preso in mano la seguente situazione: “Quello che accadendo è del tutto paradossale, mi oppongo a questo scempio – afferma Mirella – Il Comune riconosce che in quel luogo, in via Camporelle, c’è una colonia di gatti e poi impedisce che qualcuno se ne occupi. Per dare da mangiare ai gatti devo far passare il cibo attraverso un buco della recinzione”.
Proprio così. La signora Calci si occupa di questa colonia da anni. Quest’ultima si trova all’interno di un magazzino municipale che è collocato all’altezza, o meglio, di fianco al cimitero Maggiore ed è, da sempre, riconosciuta dal comune di Crema. Questa situazione ha mandato su tutte le furie la signora in questione, che prosegue la sua battaglia con queste parole: “Ciò che è ancor più grave di quello che ho detto prima è che l’Ats non può entrare per eseguire le sterilizzazioni. Così facendo gli animali aumenteranno nel numero. In aggiunta mi dicono che non vogliono più gatti nel magazzino: ma dove li portiamo?”.
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Mirella Calci, storica gattara del posto, si è opposta e continua ad opporsi a quello da lei considerato, a tutti gli effetti, un vero abuso di potere. “Perché mai i tecnici comunali non mi dovrebbero lasciar passare? Dove andranno a finire questi poveri animali?”
Dove ce lo chiediamo anche noi. Intanto la signora Calci ha sollevato la questione e continua a dare battaglia per rinviare e fermare un’eventuale chiusura. Vedremo che risposte darà il Sindaco di Crema.
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